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Guerra in Ucraina

Gli americani hanno un piano per la pace in Ucraina: quali sono le condizioni chieste a Putin

Antony Blinken, segretario di Stato Usa, ha confermato che un piano per porre fine al conflitto è allo studio. Sarebbe nato dall’incontro tra Zelensky e Biden, poi discusso con gli alleati del G7 e anche con la Cina. La Russia, però, non sembra intenzionata ad ascoltare proposte di trattative, per ora.
A cura di Luca Pons
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Un piano per la pace, basato sulle richieste dell'Ucraina, c'è ed è stato discusso dai Paesi del G7. Antony Blinken, segretario di Stato degli Stati Uniti, l'ha confermato giovedì ai giornalisti: "Non voglio dare scadenze", ha dichiarato, "ma posso dirvi che stiamo studiando cosa ha proposto il presidente ucraino. Ho appena parlato con i nostri partner del G7, e questa è una delle cose discusse".

La proposta di Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, è avvenuta durante l'incontro con l'omologo statunitense Joe Biden, il 21 dicembre. Nel colloquio – che in realtà secondo alcuni esperti rischia di allontanare la pace, più che avvicinarla – sarebbe stato rivisto e aggiornato il piano di pace in dieci punti già presentato da Zelensky durante il G20 di Bali, a novembre.

Oltre alla fornitura di nuove armi, infatti, i due leader hanno parlato anche delle condizioni necessarie per porre fine al conflitto. Le richieste dell'Ucraina sono dieci. Le prime due sono la garanzia di sicurezza sia dal punto di vista nucleare, sia per quanto riguarda i rischi radioattivi. Visto l'impatto della guerra sulle forniture di cibo e di elettricità in Ucraina, si chiede anche sicurezza alimentare ed energetica.

Dal punto di vista più strettamente militare, Zelensky chiede per il suo paese il rilascio di tutti i prigionieri e i deportati, il mantenimento dell'integrità territoriale del Paese e il ritiro delle forze russe ai confini del 24 febbraio, giorno dell'invasione. Ancora, si chiede per una pace "giusta e durevole" che ci sia un immediato cessate il fuoco, che si faccia giustizia per i crimini di guerra commessi e che i danni ecologici subiti dall'Ucraina siano valutati e compensati dalla Russia. L'ultimo punto è la prevenzione di una futura escalation.

"Penso che i paesi di tutto il mondo stiano vedendo, ancora una volta, che gli ucraini vogliono la pace", ha detto Antony Blinken. "Nessuno la vuole più di Zelensky e il suo popolo, loro stanno soffrendo per l'aggressione. Ma la pace deve essere giusta e durevole". In particolare, ha spiegato, "giusta significa non limitarsi a ratificare la conquista del territorio di un Paese da parte di un altro con la forza", mentre una pace durevole "non deve mettere l'Ucraina nella condizione che la Russia possa ripetere quanto ha fatto tra un mese, sei mesi o un anno".

La reazione russa all'incontro Zelensky-Biden è stata tutt'altro che positiva: il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che "non ci sono stati veri e propri appelli alla pace", e che l'incontro è un'ulteriore conferma "della partecipazione diretta degli americani alle ostilità". Infatti, il presidente Vlaimidir Putin ha annunciato un aumento degli armamenti russi.

Per quanto riguarda il piano di pace di Ucraina e Usa, questo potrebbe essere rilanciato il prossimo 24 febbraio, data di anniversario dell'invasione. È difficile che nelle prossime settimane la Russia sarà disposta ad ascoltare proposte, dato che si trova in svantaggio sul terreno di guerra. La strategia sarebbe di aspettare gli effetti dell'inverno, con la mancanza di acqua ed energia elettrica, per poi lanciare un nuovo attacco, magari con il supporto della Bielorussia. Gli Stati Uniti intanto mantengono un'apertura verso la pace, ma senza nascondere di essere al fianco dell'Ucraina, anche dal punto di vista delle forniture militari.

Il segretario di Stato Blinken, per allargare la rete del dialogo internazionale, ha discusso il piano di pace anche con Turchia e Cina. I rappresentanti di Pechino si sarebbero detti favorevoli a una soluzione diplomatica, ma avrebbero anche sottolineato che, per quanto la Cina sia alleata con la Russia, non può certo dire a Putin cosa fare.

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