Giovanni Paolo II appena eletto scherzò sui cardinali: “Li possino”
"Li possino" con questa frase in romanesco l'allora cardinale di Cracovia Karol Wojtyla nel 1978 commentò non senza sorpresa la propria elezione a Papa dopo un lungo braccio di ferro interno al Conclave. Lo rivela il suo storico segretario, il cardinale polacco Stanislao Dziwisz nel libro "Ho vissuto con un santo", scritto a quattro mani per la Rizzoli con il principale biografo di Giovanni Paolo II, Gianfranco Svidercoschi. Nel libro il successore dello stesso Wojtyla alla diocesi di Cracovia ricorda numerosi particolari della vita di Giovanni Paolo II prima e dopo il conclave che lo elesse al Soglio di Pietro. Uno degli aneddoti appunto è quello dell'elezione a Papa con Karol Wojtyla che non senza ironia commentò con "un'incredibile battuta in romanesco sui cardinali: li possano, o qualcosa del genere".
Nel volume Dziwisz rivela diversi episodi del Pontificato di Giovani Paolo II, che il prossimo 27 aprile sarà canonizzato. Don Stanislao rivela ad esempio il suo primo pensiero quando in piazza S. Pietro udì la voce pronunciare il nome del suo arcivescovo: "Pensai maliziosamente al primo segretario del Partito Comunista della Slesia che aspettava il rientro del cardinale Wojtyla dal Conclave per fare i conti con lui" in quanto era uscito dal Paese con un semplice visto turistico e senza chiedere le autorizzazioni allora prescritte. "Se avessi potuto avrei mandato al signor segretario un telegramma: Mi dispiace, ma la Provvidenza ha disposto diversamente…" racconta oggi Dziwisz non nascondendo il nervosismo del cardinale Wojtyla nel viaggio verso Roma, quando gli apparve "pensieroso, assorto, chiuso" perché aveva il timore di essere eletto.
