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“Lo Schindler italiano Palatucci era un collaboratore dei nazisti”

I ricercatori del Centro Primo Levi gettano pesanti ombre sulla figura del funzionario di polizia Giovanni Palatucci considerato in Israele “Giusto tra le Nazioni” e martire dalla Chiesa Cattolica pe aver salvato 5mila ebrei dalla Shoah. Secondo gli studiosi.
A cura di Redazione
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Qualcuno l'aveva soprannominato lo "Schindler italiano", appellativo che era stato a dire il vero usato anche per un altro italiano, Giorgio Perlasca. Solo che Giovanni Palatucci, questo il protagonista della vicenda, noto per aver salvato 5mila ebrei dallo sterminio nazista, tanto da essere riconosciuto come un Giusto da Israele e da essere stato dichiarato martire da Papa Giovanni Paolo II, in realtà, era un collaboratore nazista al punto tale da aver partecipato alla deportazione degli ebrei nel campo di Auschwitz.

La notizia arriva da uno studio condotto dai ricercatori del Centro Primo Levi su circa 700 documenti e il cui risultato è stato reso noto dal New York Times. Immediata la reazione: il Museo dell'Olocausto di Washington ha deciso la scorsa settimana di rimuovere il suo nome da una mostra; lo Yad Vashem di Gerusalemme e il Vaticano hanno iniziato a esaminare i documenti. Racconta il Nyt che nei documenti è emerso che a Fiume, città dove Palatucci lavorò come funzionario di polizia dal 1940 al 1944 c'erano appena 500 ebrei, la maggior parte dei quali, 412, pari all'80%, finì proprio ad Auschwitz. La ricerca ha poi fatto emergere che piuttosto che ricoprire la carica di capo di polizia, Palatucci era vice commissario aggiunto responsabile dell'applicazione delle leggi razziali fasciste. Nella lettera inviata questo mese al Museo di Washington da Natalia Indrimi, direttore del Centro Primo Levi si legge: "era un pieno esecutore delle leggi razziali e, dopo aver prestato giuramento alla Repubblica sociale di Mussolini, collaborò con i nazisti. Giovanni Palatucci non rappresenta altro che l'omertà, l'arroganza e la condiscendenza di molti giovani funzionari italiani che seguirono con entusiasmo Mussolini nei suoi ultimi disastrosi passi".

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