Giornalista vicina al Cremlino muore in una caserma: “Uccisa da un proiettile vagante”
Svetlana Babayeva, una giornalista russa ai vertici del gruppo editoriale Rossya Segodnya che comprende diverse testate principali di Mosca, è stata uccisa da un'arma da fuoco durante un addestramento di tiro militare in un poligono in Crimea. Non sono stati forniti dettagli in merito all'incidente, ma ad ucciderla sarebbe stato un "proiettile vagante", stando a quanto riportato dai tabloid locali. La donna, 50 anni, aveva lavorato nel pool presidenziale di Putin, era l'ex caporedattrice del sito di propaganda Gazeta.ru.
L'incidente in un poligono di tiro in Crimea
La giornalista vicina al Cremlino, Svetlana Babayeva, è stata uccisa da un proiettile vagante, stando a quanto riportano i media locali, in particolare Ria Novosti del gruppo editoriale di Rossiya Segodnya, con ogni probabilità "rimbalzato" durante lo sparo, riporta il Daily Mail. Resta comunque mistero sulla morte di Babayeva, che lo scorso giovedì aveva avuto un colloquio con Margarita Simonyan, tra le prime giornaliste della propaganda russa, per discutere sulla questione della presenza dei media filo-Cremlino nelle zone invase dell'Ucraina, scrive il Daily Mail. "Ieri abbiamo discusso con lei di come ci svilupperemo in nuovi territori. Oh, Sveta, Sveta, come può essere" le parole della donna.
L'addio del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov
Per la giornalista morta sono arrivati numerosi messaggi di addio, elogi anche dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che l'ha definita una "giornalista poliedrica": "La sua morte una perdita irreparabile" ha dichiarato a Ria Novosti. Anche Maria Zakharova portavoce del Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha espresso cordoglio per la morte della giornalista: "Ti voglio bene, Sveta" ha scritto sulla pagina Telegram. Il capo di Babayeva, Dmitry Kiselyov, l'ha descritta come una donna "calorosa, che ha fortemente sostenuto la Russia" e che "voleva sostenere i nostri eroi".