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Giornalista uccisa a Malta, arrestata la presunta mente dell’omicidio: ecco chi è

Yorgen Fenech è stato identificato come proprietario della società con sede a Dubai che avrebbe versato mazzette per 2 milioni di euro nei i conti panamensi dei ministri Keith Schembri e Konrad Mizzi. Sarebbe la mente dell’omicidio della giornalista. Ieri la notizia dell’arresto dell’ uomo considerato intermediario tra il mandante e i killer.
A cura di Biagio Chiariello
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L‘uomo d'affari Yorgen Fenech è stato arrestato questa mattina in relazione all'assassinio di Daphne Caruana Galizia mentre cercava di lasciare Malta in barca. Sarebbe la mente dell'omicidio della giornalista avvenuto nell'ottobre del 2017. Il suo yacht "Gio" è stato intercettato dalle pattuglie di AFM mentre questa mattina lasciava la Marina di Portomaso. Ieri era stata data la notizia del fermo di Melvin Theumapresunto tramite tra il mandante e i killer di Caruana Galizia  (Vincent Muscat e i fratelli George e Alfred De Giorgio). Secondo il quotidiano Times of Malta il governo avrebbe deciso di concedergli un condono o una protezione in cambio della piena collaborazione proprio per arrivare al mandante del delitto. E di fatti Fenech stava tentando la fuga dopo aver avuto la certezza che Treuma giovedì della scorsa settimana,  colui che aveva fatto da intermediario con i killer di Daphne aveva fatto il suo nome come quello del mandante. A Fanpage.it, in occasione dell'anniversario dell'omicidio, il figlio di Daphne Caruana Galizia aveva chiesto che venisse fatta chiarezza su quanto successo alla madre, "fatta saltare in aria per le sue inchieste".

Chi è Yorgen Fenech, mente dell'omicidio della giornalista

Yorgen Fenech, CEO di Tumas Group e direttore di Elettrogas Power Station, è stato identificato come proprietario della 17 Black, società con sede a Dubai che avrebbe versato mazzette per 2 milioni di euro nei i conti panamensi dei ministri Keith Schembri e Konrad Mizzi. Fenech è stato al centro della trattativa per il nuovo impianto energetico insieme al primo ministro Joseph Muscat già a partire dalla campagna elettorale del 2013. Come spiega il Corriere di Malta, il progetto della centrale elettrica, impegno chiave del Partito laburista per le elezioni politiche del 2013, assicurò a Electrogas un flusso di entrate garantito del valore di 3,9 miliardi di euro in un periodo di 19 anni. Durante il periodo di tale contratto, grazie alle rivelazioni ottenute da Panama Papers e Daphne Caruana Galizia, è emerso che un filone di mazzette da 300 mila euro mensili veniva diviso tra i conti panamensi Tillgate ed Hearnville, intestati al ministero dell’ora ministro del turismo Konrad Mizzi e Keith Schembri, capo dello staff del primo ministro maltese Joseph Muscat.

Ci sono altri sospettati per il caso Caruana Galizia

Secondo il Times of Malta, la polizia è dell'idea che a piede libero ci siano almeno una o due persone coinvolte nell'omicidio di Caruana Galizia. Oltre alla testimonianza dell'uomo arrestato giovedì scorso, gli investigatori sperano di ricevere prove dall'analisi dell'Europol sui dispositivi che gli sono stati sequestrati.  "Se mi chiedete quanto dobbiamo ancora aspettare", ha dichiarato il premier maltese Muscat, "vi rispondo che non penso sia questione di mesi, ma neppure di un paio di giorni, potrebbe essere una via di mezzo".

Chi era Daphne Caruana Galizia

Giornalista e blogger freelance, 53 anni, tre figli e un marito, Caruana Galizia lavorava a dossier scottanti su fatti di corruzione quando fu uccisa: un ordigno letale fu piazzata sotto la sua Peugeot 108, esplosa disperdendo i detriti nei campi circostanti casa sua, Bidnija, nel nord di Malta. Fu ritrovata dal figlio Matthew che udì l’esplosione dalla loro casa. Nelle inchieste della giornalista sugli scandali dei Panama Papers era finita anche la moglie del premier, il quale ha sempre respinto ogni accusa. Alla sua morte Caruana Galizia aveva 47 cause per diffamazione in corso, cinque delle quali in sede penale: quasi tutte le erano state intentate da politici e sostenitori di politici maltesi.

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