Giornalista Dom Phillips e ricercatore scomparsi in Amazzonia, trovati resti umani in un fiume
"La squadra di ricerca ha trovato nel fiume Itaquaì, vicino ad Atalaia do Norte, quelli che sembrano resti organici umani", è questa la nota con la quale la polizia federale brasiliana ha fatto sapere di aver rinvenuto resti umani in un fiume durante le ricerche di Dom Phillips, giornalista britannico dal Guardian, e la sua guida brasiliana, il ricercatore Bruno Pereira, scomparsi domenica 5 giugno mentre attraversavano un fiume dell'Amazzonia, nella regione Javari, in Brasile.
Una notizia che arriva come una doccia fredda per i famigliari dei due che insieme con la comunità internazionale hanno chiesto a gran voce la verità sulla scomparsa dei due che stavano lavorando a un libro che raccontasse la deforestazione illegale, i traffici di droga e le attività estrattive da parte di uomini e imprese senza scrupoli che da decenni minacciano la sopravvivenza delle popolazioni indigene.
Il materiale ritrovato è stato "inviato per essere analizzato all'Istituto Nazionale di Criminologia della Polizia Federale", riferisce il quotidiano Folha de Sao Paulo. Le analisi su quei resti dovranno chiarire se appartengono al giornalista e al ricercatore e attivista scomparsi ma le speranze di trovare i due ancora in vita si affievoliscono giorno dopo giorno. I resti sono stati ritrovati nei pressi di Atalaia do Norte, la località dove Phillips e Pereira erano diretti in barca quando sono stati visti l’ultima volta.
La polizia brasiliana ha anche confermato di aver trovato tracce di sangue sulla barca di Amarildo da Costa de Oliveira, un uomo arrestato questa settimana perché sospettato di esser coinvolto nella scomparsa dei due uomini. I gruppi indigeni hanno fatto sapere che entrambi gli uomini hanno ricevuto minacce per il loro lavoro nella regione.