Giornalista Al Jazeera uccisa in Cisgiordania, le urla della collega mentre i soldati sparavano

Shireen Abu Akleh, nota giornalista di Al Jazeera di 51 anni, è rimasta uccisa in un raid israeliano a Jenin, in Cisgiordania. Secondo quanto riferito da Al Jazeera, la giornalista stava raccontando quanto sta accadendo in queste settimane a Jenin, dove si stanno svolgendo continui raid di Israele per "contrastare gli attacchi terroristici palestinesi". La reporter è stata colpita da un proiettile in pieno viso ed è morta poco dopo essere arrivata in ospedale. Un altro giornalista palestinese che lavora per il quotidiano Al-Quds è stato ferito alla schiena.

In un video diffuso sui social network, si vede chiaramente il corpo di Abu Akleh a terra mentre i colleghi urlano all'altra reporter che era con lei, Shanta Hanaysha, di scappare dal raggio d'azione dei cecchini israeliani. Nel filmato è possibile vedere Hanaysha, terrorizzata dal fuoco dei soldati, che cerca di trascinare accanto a sé il corpo della collega Abu Akleh senza però riuscire ad afferrarlo. Un uomo, forse un collaboratore delle due, prova ad attraversare la strada per offrire ad Hanaysha e Abu Akleh assistenza, ma è costretto a tornare indietro dal fuoco nemico.
Quanto accaduto alla 51enne ha sconvolto i giornalisti di Al Jazeera. La rete ha affermato che i soldati israeliani hanno "ucciso a sangue freddo", continuando a sparare nonostante le richieste di aiuto della troupe. Abu Akleh è morta poco dopo l'arrivo in ospedale. Le sue condizioni infatti erano già gravissime quando sono intervenuti i soccorsi.
Nelle ultime settimane il governo di Tel Aviv ha ordinato raid quasi quotidiani nella Cisgiordania nell'ambito di una campagna repressiva per contrastare gli attentati all'interno di Israele. Le autorità ritengono che siano spesso i palestinesi di Jenin a portare avanti le aggressioni armate. L'ultima lo scorso 5 maggio, a El'ad, dove due persone armate di coltello hanno ucciso tre israeliani.