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Giappone, nucleare: fuga radioattiva dal reattore 2 della centrale di Fukushima

La Tepco ha localizzato la perdita radioattiva del reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Intanto il premier è in visita nella regione nord est del Giappone, devastata dallo tsunami.
A cura di Fernanda Pica
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centrale nucleare di fukushima in giappone

I tecnici della Tepco sono riusciti finalmente a localizzare la perdita al reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiato a seguito dell'esplosione del scorso 15 Marzo. Da questa falla sgorga l'acqua radioattiva degli impianti che poi si riversa nel mare. Infatti, soltanto pochi giorni fa, alcune analisi avevano rivelato che il tasso di radioattività nel mare di Fukushima era 3.355 volte superiore alla norma. Hidehiko Nishiyama, il vicedirettore generale dell'Agenzia per la Sicurezza nucleare e industriale nipponica, ha spiegato: "Con i livelli di radioattività in aumento nelle acque circostanti l'impianto, abbiano cercato di trovarne i motivi e questa potrebbe essere una delle fonti".

La Bbc ha riportato sul suo sito che la Tepco si accinge a costruire un muro di cemento nel pozzo in cui si trova l'impianto per tentare di arginare la fuga radioattiva nel mare.

Nel frattempo, per la prima dal giorno del terremoto in Giappone, il premier Naoto Kan si è recato nella regione nord-orientale del Paese che è stata travolta dalla furia dello tsunami. Questa mattina, a bordo di un elicottero militare, Kan è arrivato al porto di Rikuzentakata, nella prefettura di Iwate, dove hanno perso la vita circa 1.000 persone e altre 1.300 sono disperse. Qui, il premier è stato accolto dai vigili del fuoco volontari e dagli addetti di uno dei centri di accoglienza della regione per gli sfollati, mentre nel pomeriggio incontrerà le squadre di soccorso che stanno lottando per arginare i danni provocati dalle esplosioni verificatesi nella centrale nucleare Fukushima Daiichi.

Intanto in Cina, sono stati riscontrati a partire dallo scorso 16 Marzo 2011, dieci casi di contaminazione radioattiva. Si tratta di passeggeri di aerei e navi provenienti dal Giappone. Per fronteggiare la minaccia nucleare, il governo cinese ha poi vietato l'importazione di frutta, verdura e prodotti caseari provenienti dalle terre situate nei pressi  della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal sisma dell'11 marzo e dal conseguente tsunami.

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