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Giappone, nucleare: cibo radioattivo, l’Oms lancia l’allarme contaminazione

Latte, spinaci, verdure e acqua radioattivi in Giappone, l’Oms lancia un allarme di portata nazionale: “è possibile che i prodotti contaminati siano usciti dalla zona monitorata”
A cura di Alessio Viscardi
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fukushima

Dopo il terremoto in Giappone, ora è allarme nucleare per la contaminazione di latte, spinaci e acqua a causa dell'esplosione dei reattori della centrale di Fukushima. L'organizzazione mondiale della sanità definisce “grave contaminazione” la radioattività rilevata nel latte e negli spinaci coltivati nelle prefetture vicine a Fukushima e nell'acqua dei rubinetti di Tokyo. Il portavoce regionale dell'Oms, Peter Cordingley, ha definito la situazione “più seria di quanto tutti avevano pensato in un primo momento, quando si credeva che questo tipo di problema fosse limitato entro 20-30 km. Ora è lecito supporre che prodotti contaminati siano usciti dalla zona contaminata”. Il governo giapponese ha ripetuto spesso che la quantità di radiazioni fuoriuscita dagli impianti non costituisce pericolo per la salute umana, ma la distribuzione di latte e verdure prodotti nei pressi di Fukushima è stata sospesa.

Oggi, del fumo è fuoriuscito dal reattore 3 di Fukushima. La nuova situazione emergenziale è stata causata dall'aumento della pressione nel reattore che ha spinto la Tepco a evacuare il personale di 580 tecnici presenti sul luogo. Secondo l'Agenzia per la sicurezza nucleare, il vapore non avrebbe causato aumenti significativi nella radioattività dell'area. Ma una nuova polemica è all'orizzonte: nel rapporto presentato all'Agenzia lo scorso 28 febbraio, la Tepco avrebbe omesso alcune verifiche effettuate nella centrale nucleare.

Il governo giapponese ha dichiarato che saranno presto effettuati test e misurazioni in mare per controllare il livello della radioattività delle acque costiere nei pressi della centrale di Fukushima: “È possibile che sostanze radioattive anche se in piccola quantità si siano propagate nel mare. In ogni caso, anche fosse così, considerato il basso livello di radioattività nell'aria, la cosa non avrebbe conseguenze sulla salute” ha dichiarato un responsabile dell'Agenzia per la sicurezza nucleare.

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