Giappone: dopo il terremoto la borsa è a picco
Il drammatico terremoto in Giappone di venerdì sta avendo delle pesanti ripercussioni anche in borsa. La borsa di Tokyo, infatti, nella prima seduta del post terremoto ha fatto registrare dei dati molto negativi: giù in picchiata i titoli automobilistici, elettronici e delle raffinerie. L'indice Nikkei ha perso il 6,8%, chiudendo a quota 9.620,49 punti; l'indice Topix, invece, ha perso il 7,49%, chiudendo a 846,96 punti. Vista al situazione, la Banca centrale giapponese ha previsto un intervento ad hoc per cercare di dare stabilità ai mercati finanziari: sul mercato infatti verrà iniettata una liquidità di circa 15 trilioni di yen, una cifra pari a 130 miliardi di euro. All'inizio la cifra prevista era di circa la metà.
La situazione rimane però abbastanza critica: a pochi giorni dal disastro le famose case automobilistiche giapponesi Honda, Nissan e Toyota hanno dichiarato che chiuderanno i loro stabilimenti produttivi; lo stesso dicasi anche della Sony. Il sisma, poi, ha colpito la parte nord-orientale del paese, zona in cui sono ospitate industrie che generano circa il 2% del Pil del Paese.
Il momento che sta vivendo il Giappone è molto delicato. L'economista Nouriel Roubini ha definito il sisma "il peggior evento nel momento peggiore"; non è un mistero, infatti, che l'economia nipponica, già prima del terremoto, non se la passasse così tanto bene: nell'ultimo trimestre del 2010 c'era stata una contrazione del Pil dello 0,3% e la crescita industriale di gennaio aveva fatto registrare solo un piccolo +1,3%, rispetto alle previsioni che la davano in aumento del 2,4%. Non bisogna poi scordare che nella classifica delle economie mondiali il Giappone è stato superato dalla Cina, cedendole il secondo posto della speciale classifica e piazzandosi al terzo gradino del podio. E questo terremoto, secondo degli accreditati analisti finanziari, potrebbe avere un impatto sul Pil giapponese compreso tra lo 0,5% e l'1%.
