Giallo morte di Epstein, l’autopsia: rottura dell’osso ioide avviene in casi di strangolamento
L'autopsia condotto sul corpo del miliardario Jeffrey Epstein, 66 anni, trovato senza vita in cella a New York sabato scorso, e accusato di decine di abusi sessuali su minorenni, non ha chiarito i dubbi sul suo decesso. Il Washington Post ha diffuso oggi i primi risultati dell'esame, e secondo quanto riporta il quotidiano della capitale statunitense, "aumentano le domande sulle circostanze della morte". Cosa hanno rivelato?
L'ipotesi del suicidio non convince del tutto i medici che hanno stilato la relazione. L'elemento che ha attirato l'attenzione dei sanitari, che hanno chiesto di rimanere anonimi, è la rottura di alcune ossa nel collo del famoso broker, in particolare dell'osso ioide, che negli uomini si trova vicino al pomo d'Adamo. Secondo gli esperti citati dal Post, questo tipo di fratturasi verifica in caso di impiccagione, soprattutto se riguarda una persona non più giovane; ma sarebbero "più comuni in vittime di omicidio per strangolamento". L'ufficio del medico legale che sta conducendo gli esami sta aspettando adesso i risultati dei test tossicologici, e si stanno cercando filmati in grado di mostrare se qualcuno sia entrato nella cella del miliardario nelle ore precedenti alla sua morte. In teoria le guardie del carcere di massima sicurezza, che avrebbero dovuto controllare il detenuto ogni mezz'ora si sarebbero addormentati, per poi scoprire ore dopo che si era impiccato.
Secondo uno studio citato dal Washington Post, svolto su 20 suicidi per impiccagioni in Thailandia, solo in un quarto dei casi l'osso ioide era rotto. La percentuale è molto più bassa — solo il 6 per cento — in uno studio più ampio svolto in India (264 casi, 16 rotture dello ioide).
Ancora avvolto nel mistero il coinvolgimento nella vicenda di Ghislaine Maxwell, accusata di essere la complice di Jeffrey Epstein. Il Daily Mail sostiene che la donna, 57 anni, si trovi da tempo nascosta nella località di Manchester by the Sea in Massachusetts, poco distante da Boston, dove vivrebbe in una mansion vista oceano da 3 milioni di dollari col suo nuovo compagno manager di un'impresa hi-tech, Scott Borgerson. La donna secondo il Daily Mail sarebbe di fatto nascosta dentro casa per il timore di essere scoperta e arrestata. Ma proprio Borgerson, 43 anni, parlando con il New York Daily News ha smentito a notizia: "Non è vero, Ghislaine non è qui e non so dove sia", ha detto, confermando comunque di conoscerla ma di averla frequentata solo come collega nel campo della conservazione degli oceani. Ghislaine infatti fino a pochi mesi fa gestiva una no profit per la protezione dei mari. Sarebbe andata via da Manhattan almeno dal 2016, quando fu venduta la sua lussuosa townhouse, e secondo molte voci sarebbe tornata nella sua Londra ma non avrebbe fissa dimora.