Come ormai ben saprete, Wikileaks ha deciso di cominciare a pubblicare i cosiddetti GI – file, ovvero The Global Intelligence file, circa 5,5 milioni di email riservate "sottratte" agli archivi della compagnia Stratfor. Si tratta dei rapporti confidenziali di un'azienda privata che, come ricorda l'Espresso (partner dell'organizzazione guidata da Julian Assange), "vende e compra informazioni destinate a clienti ricchi e potenti. Governi, grandi aziende e multinazionali di tutto il pianeta". Un'azienda che ha rapporti complessi con i vertici politici, finanziari ed industriali del pianeta e che "provides confidential intelligence services to large corporations, such as Bhopal's Dow Chemical Co., Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon and government agencies, including the US Department of Homeland Security, the US Marines and the US Defence Intelligence Agency". Ma qual è il contenuto dei file? E in che modo operavano gli "addetti" della Sytratfor. Proviamo a vedere qualche esempio significativo, mentre è ancora in corso la pubblicazione delle e-mail.
La Coca Cola e gli attivisti della PETA – Una prima e-mail del 2 giugno 2009 rivela che la Coca – Cola avesse incaricato Stratfor di "compiere delle verifiche" circa l'attività degli attivisti della PETA in Canada. Il focus del leader mondiale nella vendita di bibite è sulle Olimpiadi invernali di Vancouver del 2010, rassegna nella quale Coca – Cola ha investito centinaia di migliaia di dollari in pubblicità. In particolare i vertici dell'azienda statunitense erano interessati a capire quanti attivisti fossero pronti a mobilitarsi, quale fosse la loro "metodologia di azione", quali legami avessero con gli attivisti statunitensi e quale fosse la potenzialità di espansione delle attività di protesta anche ai "non – attivisti". Dopo poche ore arriva un primo riscontro, con un collaboratore che rivela l'esistenza di una indagine "riservata" dell'ABI sulle attività della PETA e promette "provo a vedere cosa riesco a scoprire". Allo stesso tempo, la macchina di Stratfor mobilita anche altri informatori per ottenere conferme su eventuali contestazioni in programma a Vancouver nel periodo delle Olimpiadi (cosa che avverrà parzialmente con la diffusione di materiale sulla pratica dell'uccisione delle foche tramite il sito canadasshame).
Le Falkland e le tensioni fra Gran Bretagna ed Argentina – Le nuove tensioni fra Argentina e Gran Bretagna collegate, come vi abbiamo raccontato in un lungo approfondimento, ai ricchi giacimenti petroliferi dell'arcipelago delle Falkland – Malvinas (che come ricorderete furono teatro di un vero e proprio conflitto nei primi anni 80), sono oggetto di un articolato "carteggio" fra i dipendenti della Stratfor. In particolare a destare interesse è la percezione della tensione nell'opinione pubblica e soprattutto il modo in cui il "caso" possa distogliere l'attenzione dagli affari "interni": "Right now there's all sorts of slander going around in the press with scandals everywhere – the Kirchners making money illegally, the Kirchners buying millions of dollars, the govt's use of DNU, govt trying to bypass the Congress and use the reserves to pay part of the debt anyways, electricity supply/flooding problems in the North, meat/food prices and general inflation, farmer and export taxes or aid, people wanting more money for social plans or better distribution of social plans. These are the things in the headlines every day or every other day". Allo stesso tempo però è interessante notare come la Stratfor sia al corrente di ogni sviluppo, in particolare per quanto riguarda la decisione delle compagnie petrolifere di continuare la trivellazione nella parte meridionale dell'arcipelago (area utilizzata per la pesca e secondo alcuni esperti "an underwater continuation of the Andes"). Ma la questione merita secondo gli analisti di Stratfor una ulteriore indagine, relativamente al tempo e al denaro necessari affinché l'Argentina si doti di missili dalla portata sufficiente a "raggiungere" le Falkland (che distano circa 500km). In tal senso permane un certo scetticismo ("Argentina has a tendency to talk big but not have enough money or organization for follow through"). In ogni caso, in una mail del 23 novembre del 2011 si riporta un articolo di giornale che parla di come "the Defence Ministry is working "in secret" on the development of a medium-range missile, Gradicom PXC 2009, and tested it successfully in Cordoba last December".
La "debolezza" di Obama e il successore repubblicano – In uno scambio di mail del novembre 2009, l'onnipresente Fred Burton si interroga sulla politica di Barack Obama, in particolar modo per quel che riguarda la politica estera ed i rapporti con la Cina. Nello specifico la conversazione parte da una confessione di un miliardario ex finanziatore di Obama, il quale risulterebbe "greatly disappointed over Obama's "weakness and wimpyness" towards China ("Fred, they only understand strength"). Da lì lo sguardo si allarga agli stretti collaboratori di Obama e successivamente si passano in rassegna i probabili sfidanti alle Presidenziali del 2012. Con valutazioni estremamente interessanti sui repubblicani che solo qualche mese dopo avrebbero cominciato a darsi battaglia per la nomination alla Casa Bianca. A cominciare da Mitt Romney, al momento il grande favorito, nei confronti del quale i giudizi sembrano abbastanza netti: "Romney can't make it. Mormons are viewed as Voo Doo" […] He was as badly handled in 2008 as Al Gore was in 2000. It should have been his nomination and he screwed it all up". L'idea die member di Stratfor è che sia necessary affidarsi ad uno "sharp young Governor" e che dunque si posse spingere verso Michele Bachman e Tim Pawlenty. Una visione parzialmente rivista nel 2011, quando comincia ad essere chiaro che la macchina elettorale di Mitt Romney è "decisamente ben oliata" e affiora la preoccupazione di monitorare la situazione e stringere legami abbastanza "importanti".
Un atto d'accusa sigillato contro Assange – "We have a sealed indictment on Assange". E' questa la lapidaria risposta con la quale Burton informa i suoi collaboratori circa la nota vicenda che vede protagonista il fondatore di Wikileaks Julian Assange. Sotto la lente di ingrandimento di Stratfor le difficoltà che le autorità investigative stanno incontrando nel mettere in relazione Assange e Bradley Manning, l'ex analista dell'esercito statunitense accusato di aver diffuso informazioni strettamente confidenziali sulle operazioni militari dei marine. Ecco dunque che la preoccupazione di Burton è quella di preservare l'informazione e di ometterla dal bollettino che Stratfor rilascia ai suoi clienti. Successivamente all'arresto (in una mail del dicembre 2010), Burton sottolinea come la pratica del waterboarding (una forma estremamente cruenta di tortura) debba essere applicata fino a che Assange non riveli i codici per decrittare i famosi Insurance files, che rappresentano una specie di "garanzia" per l'incolumità fisica dei collaboratori di Wikileaks (e che furono "distribuiti " al momento della divulgazione dei cabli delle ambasciate). Come riporta anche l'Espresso, anche la vicenda che ha portato all'incriminazione di Assange sembra essere costruita sul nulla e per di più, come riporta una mail interna: casi di molestie sessuali di questo tipo sono raramente gestiti attraverso l'emissione di un red notice da parte dell'Interpol, questo è senza dubbio un sistema per far saltare il rilascio dei documenti del governo [i cablo della diplomazia Usa] da parte di WikiLeaks".
Anonymous e la forza dei numeri – Sono i tactical analysts di Stratfor ad occuparsi del fenomeno Anonymous, in uno scambio di corrispondenza del giugno 2011. Il punto centrale sembra essere quello di capire se Anonymous possa essere considerato "more of an idea than an actual group […] a sort of electronic lone – wolf" e soprattutto di definire fino a che punto il gruppo rappresenti una minaccia per la stessa Stratfor. In tal senso la risposta è abbastanza semplice e rende perfettamente l'idea del "fenomeno Anonymous", un gruppo che ha certamente alcuni "very talented hackers", ma la cui forza viene dalla quantità di "fiancheggiatori che riesce a mobilitare". "Basically they recruit amateur […] who think it'd be funny to take someone's website down and convince them to run a pre-written script that will saturate its servers". Anche l'escalation del gruppo è oggetto di attente considerazioni, anche se secondo Marc Lanthemann, non è nelle loro intenzioni compiere "qualcosa di serio", mentre "top hackers are dangerous" in quanto non sono parte di alcun gruppo ma semplicemente lavorano per vendere informazioni (o come nel loro caso per rendere note le pratiche "riservate" di agenzie e governi…).
Chi tocca la Halliburton, paga – La Halliburton è una multinazionale texana specializzata nello sfruttamento delle piattaforme petrolifere e si occupa, in generale, di lavori pubblici. Si tratta di un'azienda gigantesca, attiva da quasi un secolo. Tanto per contestualizzare, si tratta del gruppo che ha costruito la piattaforma all'origine della catastrofica marea nera che – nel 2010 – ha devastato il Golfo del Messico. Ma per comprendere a pieno la commistione tra la multinazionale texana e la politica statunitense basti sapere che Dick Chaney, vicepresidente degli Stati Uniti durante l'amministrazione di George Bush figlio (dal 2001 al 2009), è stato anche Segretario della Difesa durante l'amministrazione di Geroge Bush padre (dal 1989 al 1993) e che (dal 1995 al 2000) è stato CEO della Halliburton. Come Segretario della Difesa, Chaney gestisce in prima persona due importanti operazioni: l'invasione di Panama e la prima guerra in Iraq, altrimenti nota come operazione Desert Storm; come vicepresidente degli USA promuove la Seconda guerra del Golfo. A seguito di queste operazioni, la Halliburton potenzia la sua presenza in territorio panamense (dove al momento possiede sette stabilimenti) e si aggiudica ricchissimi contratti per le forniture alle forze armate in Iraq e per la ricostruzione. La Halliburton, negli anni, è stata coinvolta in molti scandali, tra i quali un caso di tangenti versate a funzionari nigeriani in cambio dell'accesso ad alcuni campi petroliferi (faccenda passata sotto silenzio) e la contaminazione ambientale causata mezzo dal cattivo smaltimento di scorie radioattive. Quest'ultimo caso ha visto coinvolto il giudice Samuel Kent che, recentemente, ha scontato 33 mesi di reclusione per "intralcio alla giustizia" e "abusi sessuali aggravati". In uno dei documenti pubblicati da Wikileaks si legge dell'incontro tra Kent e un'analista della Stratfor. Nel corso del meeting, Kent ha confessato all'analista di essere convinto che la persecuzione giudiziaria di cui ritiene di essere stato oggetto sia connessa al caso contro la Halliburton che stava presiedendo: "non è strano che il Dipartimento Giustizia cominci a rovistare nel torbido per sbattermelo in faccia proprio mentre presiedo un pesante procedimento contro la Halliburton? E poi ecco che un piccolo insieme di cose si trasforma in una situazione inverosimile e in una persecuzione senza precedenti contro un giudice federale". Questo è quanto riportato dall'analista della Stratfor che, rispetto alle accuse di abusi sessuali addebitate a Kent aggiunge "Sì, ha dormito con due donne, ma era consensuale. Tant'è vero che si trattava di vecchie relazioni a lungo termine. Quello di Kent è uno dei pochissimi casi nella storia degli USA in cui un giudice federale viene riconosciuto colpevole di un reato.
La dubbia relazione tra Palantir e Facebook – Palantir è un'azienda tecnologica californiana finanziata dalla CIA. La sua attività consiste nella creazione di database che consentono la raccolta e l'organizzazione di una gigantesca mole di informazioni. Il termine "Palantir" è ispirato a quello delle pietre veggenti descritte da Tolkien ne Il Signore degli Anelli. Nel romanzo, le pietre consentono di osservare persone e situazioni "a distanza" e diventano spesso strumento delle "forze del male". In buona sostanza, l'accusa lanciata da Wikileaks attraverso la pubblicazione dello scambio di email tra i dipendenti della Stratfor è esattamente questa: la Palantir potrebbe essere coinvolta nel finanziamento occulto di Facebook allo scopo di arrivare ad utilizzare le informazioni del social network per una "raccolta" i cui scopi non sono del tutto chiari. Infatti, in uno degli scambi pubblicati dal sito di Julian Assange, che coinvolge gli analisti Sean Noonan e Rodger Baker si legge:
Noonan – "Credo che la Palantir sia coinvolta in affari poco chiari. Incluso il finanziamento di Facebook (il CEO di Palantir appare anche nel film)".
Baker – "Sì, credo che facciano profonde ispezioni di pacchetti dati. Semplificando, questo significa avere la capacità di guardare attraverso il traffico internet molto attentamente. Qualcosa di simile a quello che è stato detto a proposito le attività dei siriani. Un grande sistema per monitorare persone che credono di poter restare anonime".
Le speranze di vita di Chavez e le ingereze USA nella politica venezuelana – Altro nutrito capitolo contenuto nei documenti pubblicati da Wikileaks riguarda il Venezuela. Innanzitutto pare che Stratfor sia in possesso di informazioni riguardante il "reale" stato di salute di Chavez, e, inoltre, gli analisti dell'agenzia ammettono l'intromissione di diversi governi federali statunitensi nella politica interna venezuelana al fine di sconfiggere un governo che considerano una minaccia agli interessi commerciali degli Stati Uniti. Secondo il carteggio che coinvolge George Friedman e Reva Bhella della Stratfor (quest'ultima riferisce di aver ottenuto le informazione da una fonte anti chavista) il tumore che ha colpito il presidente Venezuelano ha "iniziato a crescere vicino alla prostata e si è diffuso al colon" e questo dato ha fatto sì che si creasse una certa confusione nella definizione della terapia più efficace. Inoltre, una fonte attendibile vicina al medico del leader bolivariano avrebbe spiegato che "il cancro si è diffuso ai linfonodi e nel midollo osseo fino alla colonna vertebrale, e questo significa che è molto grave". Sempre secondo il carteggio, l'equipe medica che ha in cura Chavez sarebbe composta da medici russi e medici cubani che – però – non si trovano affatto d'accordo rispetto al trattamento più efficace "il team russo ha accusato i cubani di aver praticato un intervento improprio la prima volta che si è tentato di rimuovere il tumore. Tanto che il secondo intervento chirurgico, risalente alla scorsa l'estate, era praticamente un tentativo della squadra russa di rimediare agli errori della squadra cubana". A questo punto, Reva Bhella afferma di essere certa che la diagnosi cubana conceda al presidente Chavez massimo due anni di vita, mentre la russa meno di un anno. Pare, inoltre, che al momento Chavez abbia mandato tutti a casa, affidandosi a medici cinesi che utilizzerebbero un trattamento definito dai russi "merda di cavallo". Riguardo il possibile dopo Chavez l'analista della Stratfor riferisce che il candidato più probabile è Nicolas Maduro, fedele al leader venezuelano "come un cane" (testuali parole della Bhella).
Ultimo aggiornamento ore 19:50
A cura di
Adriano Biondi e Anna Coluccino