Gheddafi è morto: le reazioni a caldo
Le reazioni alla morte di Muammar Gheddafi sono arrivate subito. Grande soddisfazione del leader del CNT Mahmoud Jibril espressa in una conferenza a Tripoli, in cui ha confermato la morte dell'ex dittatore con queste parole:
Aspettavano questo momento da tempo. Confermiamo che i demoni, e il demonio più grande di tutti era Gheddafi, sono svaniti dal nostro amato paese. E' giunto il tempo di un nuovo inizio per una nuova Libia, una Libia unita, un unico popolo e un unico futuro.
Le reazioni del mondo occidentale
Gli americani, tramite le parole del Segretario di Stato Hillary Clinton attualmente a Kabul, non hanno confermato da subito la morte di Gheddafi, ma si sono limitati a dire che (se il decesso dell'ex rais fosse confermato):
Se il CNT sapesse che Gheddafi non costituisce più una minaccia per loro, ciò potrebbe aiutare il processo di transizione verso un nuovo governo. La fine di Gheddafi non significa la fine dei combattimenti in Libia
Il francese Nicholas Sarkozy ha sottolineato che la morte dell'ex rais è uno dei passi in avanti per la popolazione libica, che però adesso deve seguire un lungo cammino di riforme democratiche:
La scomparsa di Gheddafi è un passo in avanti nella battaglia combattuta dai libici da 8 mesi per liberarsi dal regime violento e dittatoriale che gli è stato imposto per più di 40 anni.
Il Presidente del Regno Unito David Cameron, intervistato a Downing Street ha affermato che la morte di Gheddafi apre la possibilità di un futuro democratico per la Libia, aggiungendo:
Penso che oggi sia un giorno in cui ricordare tutte le vittime del colonnello Gheddafi, inclusi i morti nel 1988 a causa dell'attentato all'aereo Pan Am nella cittadina scozzese di Lockerbie
Il segretario generale dell'ONU Ban Ki Moon ha affermato che la morte di Gheddafi rappresenta solo la fine di un nuovo inizio. Il futuro per la Libia sarà pieno di cambiamenti:
un momento storico. È tempo per tutti gli abitanti di riconciliarsi. È il tempo che tutti i libici si riconcilino, i combattenti depongano le armi per raggiungere la pace
I primi commenti del governo italiano sulla morte dell'ex rais
Come ha reagito il mondo politico italiano? Il Premier Silvio Berlusconi, che in passato è stato fautore e promotore del Trattato Italia-Libia di amicizia, partenariato e cooperazione, ha commentato l'accaduto con poche frasi ma emblematiche: "Sic transit gloria mundi" (Così passa la gloria di questo mondo, insomma tutte le cose terrene di questo mondo sono soltanto passeggere) e con un secco "Libia: la guerra è finita".
Il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano ha risposto ai giornalisti affermando che, dopo la presa di Sirte "si chiude una pagina drammatica in Libia. C'è da augurarsi che si costruisca un paese nuovo, libero e unito".
Pragmatiche sono state le parole del leader della Lega Umberto Bossi, che ha dichiarato, forse in previsione di futuri problemi: "ora bisogna mandare i clandestini libici a casa".
Fanno discutere le parole di Mario Boghezio, da sempre detrattore dell'amicizia italo-libica, che oggi ha definito Gheddafi come un vero leader, "un vero rivoluzionario non confondibile con i nuovi dirigenti libici", e a questo ha aggiunto che bisogna onorare "le armi al templare di Allah […] devo dire che è stata certamente una morte gloriosa e con le armi in pugno in mezzo ai suoi pochi fedeli che gli ero rimasti".