Germania, sempre viva la minaccia neonazista
Neanche un mese fa abbiamo celebrato il "Giorno della memoria" per non dimenticare gli orrori del nazismo, per "ricordare il passato, ripensare il presente", perchè quel periodo tetro della storia mondiale non è poi così lontano come pensiamo, perchè non dobbiamo credere di esserci salvati per sempre dalla minaccia di ideologie totalitarie e intolleranti. La violenza, il razzismo, la guerra, l'intolleranza, l'indifferenza, sono pericoli mortali pronti a prendere il sopravvento al minimo abbassamento della guardia. Proprio nella culla del nazismo, nel 2011, esistono ancora gruppi che fanno dell'apologia di Hitler, dell'antisemitismo e della svastica il loro pane quotidiano.
Due volte nell'ultima settimana vari gruppi di neonazisti hanno cercato di manifestare a Dresda in Germania, ma in entrambi i casi hanno dovuto abbandonare la rivolta. La protesta di questo sabato era stata perfino autorizzata: un giudice di Dresda venerdì, aveva permesso la manifestazione nonostante il ricorso presentato dal governo locale, ma i cittadini della capitale della Sassonia hanno voluto, a tutti i costi, impedire la manifestazione.
Secondo la confederazione tedesca dei sindacati più di 21.000 persone hanno protestato per cacciare i neonazisti, in circa 3.000, arrivati nella città per l'anniversario dei bombardamenti alleati di Dresda durante la Seconda Guerra Mondiale. Un ampio dispiegamento delle forze di polizia ha cercato di garantire che i neonazisti arrivassero nel sito a loro riservato, ma i manifestanti hanno rotto le barriere di sicurezza e sono arrivati in questa zona dove già erano presenti 600 estremisti di destra. Altri hanno bloccato invece, le strade di accesso al punto di riunione della marcia neonazista nella stazione ferroviaria della città.
Nei dintorni della stazione centrale i giovani antifascisti hanno bruciato contemporaneamente decine di barricate per bloccare le strade ed impedire ai neonazisti di avviarsi verso il centro della città, costringendoli ad abbandonare la città per dirigersi a Laipzig, 100 chilometri più ad est, per celebrare lì la loro folle marcia. Si sono registrati inoltre, scontri tra le forze di sicurezza e gli antifascisti e più volte la polizia è stata costretta ad usare gas lacrimogeni e idranti per impedire che i manifestanti entrassero in contatto con i neonazisti.
Alle proteste contro la presenza in città degli attivisti di estrema destra, si sono aggiunti i rappresentati di tutti i partiti politici, di destra e sinistra, la chiesa, i sindacati, le associazioni civili così come migliaia di comuni cittadini tutti insieme per condannare il razzismo, la xenofobia e la violenza dei neonazisti.