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Germania, muore a 63 anni dopo essere stato leccato dal suo cane

Un uomo di 63 anni senza particolari problemi di salute è morto in Germania dopo aver contratto una rara infezione che gli è stata trasmessa dal suo cane, che qualche settimana prima lo aveva leccato. A seguito del caso, i medici hanno avvertito i proprietari di animali domestici di rivolgersi a un dottore in caso di sintomi simili all’influenza.
A cura di Susanna Picone
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Il suo cane lo ha leccato e dopo qualche settimana il padrone, un sessantatreenne, ha perso la vita. È accaduto in Germania e a riportare il caso è un articolo pubblicato sull’European Journal of Case Reports. Il paziente è deceduto dopo aver contratto una rara infezione in seguito, appunto, a un contatto con il suo cane. L’animale avrebbe trasmesso al sessantatreenne, che non aveva altri problemi di salute, il batterio capnocytophaga canimorsus che si trova comunemente nella bocca dei cani e dei gatti ma che soltanto in rari casi viene trasmesso all'uomo. Può accadere in caso di morso dell’animale, ma non è questo il caso. Il sessantatreenne tedesco, infatti, era stato solo leccato dal suo amico a quattro zampe, ma non ferito. Il cane era stato l'unico animale con il quale aveva avuto contatti nelle settimane precedenti.

Il paziente inizialmente presentava sintomi simili all'influenza – In seguito al caso registrato in Germania, i medici hanno avvertito i proprietari di animali domestici di rivolgersi a un medico nel caso in cui dovessero presentare sintomi simili all'influenza. I sintomi che l'uomo riportava, come ad esempio dolori muscolari alle gambe, erano infatti del tutto simili a quelli dell'influenza, con diversi problemi alla pelle come ecchimosi e macchie varie. I medici avevano subito ipotizzato una infezione, ma solo dopo diversi esami hanno scoperto qual era il problema. Intanto le condizioni del sessantatreenne si sono aggravate sempre più e nel giro di poche settimane, finito in terapia intensiva e curato con antibiotici, è deceduto. Il tipo di batterio trasmesso all’uomo solitamente non provoca malattie significative ma, secondo quanto ha spiegato il dottor Stephen Cole, docente di microbiologia veterinaria presso la School of Veterinary Medicine dell'Università della Pennsylvania, in alcuni casi, “nel momento sbagliato e nel paziente sbagliato”, può portare a gravi infezioni.

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