Germania, infermiere killer accusato di aver ucciso oltre 100 pazienti
Prima iniettava ai pazienti di Delmenhorst e Oldenburg, nella Bassa Sassonia, farmaci non necessari e molto pericolosi che causavano loro insufficienza cardiaca o collasso circolatorio. Quindi tentava di rianimarli, per dimostrarsi eroico salvatore davanti ai suoi colleghi. Secondo la procura, dopo ulteriori indagini tossicologiche, l’infermiere Niels Högel è responsabile del decesso di più di 100 persone, forse 106. Quello dell'uomo è considerato in Germania il più grande crimine perpetrato da un individuo nel Dopoguerra. Finora, gli investigatori avevano contato 90 crimini.
I fatti risalgono al periodo tra il 2000 e il 2005 e si sono verificati negli ospedali di Delmenhorst e Oldenburg. A Niels Högel erano stati affidati decine di pazienti, ai quali l'infermiere somministrava dosi esagerate di farmaci aggravando le loro già precarie condiziononi di salute, fino a richiederne la rianimazione. Nel 2015 Högel era stato condannato all’ergastolo per sei di questi eventi: per due l’accusa era di omicidio, per altri quattro di tentato omicidio. Secondo il pubblico ministero, tuttavia, i casi sarebbero molti di più e sarebbero oltre 100 le vittime dell’infermiere pazzo e mitomane.
L’operatore sanitario è stato arrestato nel 2006 condannato a cinque anni di carcere per tentato omicidio colposo. Le indagini sono andate avanti e i crimini scoperti sono cresciuti a dismisura, fino a diventare morti accertate: lui stesso aveva ammesso di aver iniettato farmaci nel corpo di 90 persone, esagerando deliberatamente con le quantità. La mano assassina dell'infermiere è stata fermata da un collega, che dodici anni fa aveva inavvertitamente assistito a uno delle abituali punture, che provocavano nei pazienti un collasso circolatorio o un infarto, per poi tentare la rianimazione per vantarsi di essere un eroe.