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Germania, allarme diossina: contaminata anche la carne suina; interviene l’Unione Europea

L’allarme diossina si estende, dopo i prodotti avicoli, anche alla carne suina. L’Unione Europea, intanto, potrebbe intervenire con un’apposita normativa.
A cura di Cristian Basile
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L'allarme diossina dei giorni scorsi, che allargava la minaccia di contaminazione ai derivati del latte ed alla carne suina, si è rivelato, purtroppo, più che fondato. Infatti, i prodotti avicoli non solo gli unici contaminati dalla diossina (sostanza chimica altamente tossica che si forma dalla combustione dei rifiuti e da altri processi industriali) come dimostrano i risultati delle analisi effettuate in Germania nelle aziende agricole, che hanno evidenziato tracce di diossina superiore al massimo consentito anche nei suini, ampliando così notevolmente la portata dell'allarme sanitario presente tanto che già centinaia di maiali sono stati abbattuti.

Le autorità tedesche e l'Unione Europea stanno affrontando un'allerta iniziata il tre gennaio, quando la Germania informò che erano stati utilizzati mangimi contaminati dalla diossina per alimentare galline e maiali. Ieri nella sede della Commissione europea le principali associazioni dei produttori hanno tenuto una riunione ed oggi Patrick Vanden Avenne, presidente della Fefac (Federazione europea dei produttori di mangimi compositi), ha annunciato che sono pronti a presentare a breve una proposta di autoregolamentazione per il monitoraggio della presenza di diossina.

"Ma in realtà – ha detto Frederic Vincent, portavoce del Commissario alla salute John Dalli – la riunione di ieri è stata deludente, perchè non è stata presentata alcuna proposta concreta. Noi pensiamo di intervenire prima della fine del mese". Nel comunicato la Fefac ha anche sostenuto di aver già chiesto nel 2009 che "tutti gli impianti che hanno anche una produzione di grassi non destinata agli alimenti" devono essere considerati come "impianti ad alto rischio" e quindi subire "controlli adeguati", affermando inoltre che "dovrebbe essere richiesta in questo contesto la stretta separazione fisica della attività di produzione di grassi ad uso tecnico da quella di grassi per mangimi".

Insomma, un allarme serio che riguarda la Germania ma i cui effetti potrebbero anche riversarsi negli altri paesi dell'Eurozona: per il momento però i controlli periodici effettuati dalle autorità competenti non hanno evidenziato anomalie e l'invito ai consumatori è sempre quello di stare tranquilli e di non modificare drasticamente le proprie abitudini alimentari.

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