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Georgescu escluso dalle elezioni, annuncia ricorso: cosa sta succedendo in Romania

La candidatura di Georgescu alle elezioni presidenziali romene di maggio è stata respinta dalla commissione elettorale, suscitando forti proteste dei suoi sostenitori. La decisione è stata motivata da presunte irregolarità nelle dichiarazioni di finanziamento, e ha portato a scontri violenti a Bucarest. Il politico di estrema destra ha accusato la Romania di essere sotto una “tirannia”.
A cura di Francesca Moriero
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La Romania sta attraversando un periodo di grande fermento politico, con l'esclusione di Călin Georgescu dalle elezioni presidenziali previste per maggio 2025. Il leader ultranazionalista, che aveva ottenuto una sorprendente ascesa nelle scorse elezioni, ha visto la sua candidatura respinta dalla commissione elettorale a causa di presunte irregolarità legate al finanziamento della sua campagna. La decisione ha scatenato proteste violente, con i suoi sostenitori che denunciano un attacco alla democrazia e alle libertà politiche. Le polemiche intorno alla sua esclusione si intrecciano con le preoccupazioni internazionali riguardo alle sue posizioni estremiste e al suo legame con influenze esterne, soprattutto dalla Russia.

Dopo la decisione di escluderlo dalla nuova tornata elettorale, il leader ultranazionalista ha reagito duramente sui social media, dichiarando: "Un altro colpo diretto al cuore della democrazia in tutto il mondo. Se la democrazia in Romania cadrà, cadrà tutto il mondo democratico! L'Europa è ora una dittatura, la Romania è sotto la tirannia!"

La decisione della commissione elettorale

Il 9 marzo, la commissione elettorale ha respinto la candidatura di Georgescu in vista delle elezioni presidenziali programmate per maggio, esclusione che è stata basata su una sentenza della Corte Costituzionale, che ha rilevato irregolarità nel finanziamento della sua campagna elettorale e in altre dichiarazioni legate alla sua candidatura. La commissione ha spiegato che la sua candidatura non soddisfaceva i requisiti di legalità, minando insomma la trasparenza del processo elettorale.

Le proteste e gli scontri a Bucarest

La notizia dell'esclusione di Georgescu ha scatenato una serie di proteste davanti alla sede della commissione elettorale a Bucarest. Migliaia di manifestanti, per lo più suoi sostenitori, hanno manifestato contro quella che considerano una decisione ingiusta e politica. Gli scontri con la polizia sono degenerati rapidamente, con l'uso di lacrimogeni e spray urticanti per disperdere la folla che cercava di forzare il cordone di sicurezza. Le autorità locali hanno riferito che la situazione è stata infine controllata, ma gli incidenti hanno portato a feriti tra i manifestanti e gli agenti.

L'ascesa di Georgescu e le polemiche internazionali

Călin Georgescu ha sorpreso molti nelle elezioni del novembre 2024, periodo in cui aveva conquistato un ampio sostegno, arrivando in testa al primo turno con circa il 23% dei voti. Il secondo turno però non si è mai svolto. Le elezioni sono state infatti annullate dalla Corte Costituzionale a causa di presunti interventi stranieri, in particolare russi, che avrebbero influenzato i social media. In seguito a questi sviluppi, Georgescu è stato formalmente incriminato per "la creazione di un'organizzazione fascista razzista e xenofoba" e per aver mentito sui finanziamenti della sua campagna. Il leader ultranazionalista ha suscitato poi numerose preoccupazioni a livello internazionale, in particolare tra gli alleati europei della Romania, per la sua opposizione all'invio di aiuti all'Ucraina e la sua dura posizione contro l'Unione Europea. Nonostante queste critiche, Georgescu può contare tuttavia sul sostegno di figure influenti a livello mondiale, come Elon Musk e il politico statunitense JD Vance.

Non solo, anche in Italia il leader ultranazionalista può contare su vari appoggi politici, tra cui quello di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha infatti espresso forte sostegno a Georgescu, criticando apertamente la decisione della commissione elettorale rumena: in una dichiarazione, Salvini ha definito l'esclusione di Georgescu "un euro-golpe in stile sovietico", denunciando il fatto che prima le elezioni fossero state annullate mentre il candidato era in testa, poi che fosse stato arrestato e, infine, escluso dalla nuova tornata elettorale per timore che potesse vincere. Salvini ha aggiunto che, piuttosto che "riarmare l'Europa", sarebbe necessario "rifondarla" per proteggere la democrazia, criticando un presunto furto del diritto di voto che danneggerebbe gravemente i cittadini rumeni, sia in Romania che in Italia. La Lega, ha concluso Salvini, è vicina a chi sta subendo questa ingiustizia politica.

Sebbene la decisione sia stata presa in nome della legalità e della trasparenza, la reazione di Georgescu e delle sue forze politiche potrebbe ora avere un impatto significativo sul futuro scenario politico del paese, segnato dalla continua lotta per il potere tra i nazionalisti e le forze pro-europee.

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