George Floyd, Trump schiera esercito (e “cani feroci”) contro i manifestanti
Sale ancora la tensione negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni ucciso martedì scorso da un poliziotto che, dopo averlo scaraventato a terra, è rimasto per oltre otto minuti inginocchiato sulla sua gola fino a causarne il decesso. Le proteste esplose a Minneapolis, città in cui è avvenuta la tragedia, si sono allargate a macchia d'olio in tutto il paese arrivando anche a Washington, sede della Casa Bianca, luogo da dove il presidente Trump ha ordinato all'esercito di prepararsi perché nelle prossime ore potrebbe essere schierato a Minneapolis.
Nel frattempo anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato duramente criticato dai dimostranti. Se fossero riusciti a superare la cancellata, i dimostranti che hanno manifestato ieri sera alla Casa Bianca contro l'uccisione di George Floyd "sarebbero stati accolti dai cani più feroci e dalle armi più minacciose che io abbia mai visto. E questo sarebbe stato il momento in cui la gente si sarebbe fatta veramente male". A scriverlo su Twitter Donald Trump, complimentandosi con gli agenti del Secret Service per essere stati non solo "totalmente professionali" ma anche "molto cool".
Trump ha aggiunto: "Ero dentro, ho visto ogni mossa e non avrei potuto sentirmi più sicuro". "Hanno lasciato i ‘manifestanti' gridare e inveire quanto volevano", ha aggiunto, prima di indicare quale sarebbe stata la risposta in caso di attacco alla Casa Bianca. "Molti agenti del Secret service aspettano solo di agire. ‘Mettiamo i giovani in prima linea, signore, loro amano questo ed è un buon addestramento'", prosegue citando quello che gli sarebbe stato detto. Trump attacca invece il sindaco di Washington Dc Muriel Bowser perché "chiede sempre soldi e aiuto" ma non ha permesso che la polizia della capitale intervenisse in quanto ‘non è lavoro loro'. La tutela delle più alte autorità spetta al Secret service".