“George Floyd è morto asfissiato per compressione del collo”: il risultato della seconda autopsia
"George Floyd è morto per asfissia dovuta a compressione del collo e della schiena": è quanto emerso dall'autopsia indipendente che la famiglia del 46enne afroamericano deceduto lunedì scorso a Minneapolis, Stati Uniti, nel corso di un fermo di polizia, ha fatto eseguire sul corpo dell'uomo. Il risultato, reso noto dai legali dei Floyd, ribalta di fatto quello del primo esame autoptico, che escludeva tra le cause della morte l'asfissia e lo strangolamento traumatico. Il medico legale della contea di Hennepin aveva parlato, nello specifico, di effetti combinati dell'essere bloccato dagli agenti, di patologie pregresse, pare infatti che la vittima soffrisse di ipertensione arteriosa e problemi coronarici, e di una potenziale sostanza intossicante presente sul corpo di Floyd.
Come è morto George Floyd secondo l'autopsia della famiglia
"George è morto perché gli mancava il respiro", ha detto il legale Benjamin Crump. "Imploriamo tutti noi di fare un respiro per la giustizia, di fare un respiro per la pace, di fare un respiro per il nostro paese e di fare un respiro per George". Tra i medici che hanno eseguito l'autopsia, anche Michael Baden, che in passato si è occupato anche dell'autopsia sul corpo di Eric Garner, un uomo di colore morto nel 2014 dopo che essere stato fermato dalla polizia di New York e su Michael Brown, diciottenne freddato a colpi di arma da fuoco sempre dalla polizia a Ferguson, nel Missouri. L'avvocato della famiglia ha anche aggiunto che tutti gli agenti che erano presenti al momento del fermo e poi dell'uccisione di George Floyd sono "penalmente responsabili e senza dubbio anche da un punto di vista civile. Non è stato solo il ginocchio sul collo di George a provocarne la morte, ma anche il peso degli altri due poliziotti sulla sua schiena", ha sottolineato in conferenza stampa.
Proteste negli Usa: coprifuoco anche a New York
Intanto, in tutti gli Stati Uniti continua a montare la protesta dopo i fatti del Memorial Day a Minneapolis: George Floyd è deceduto durante un fermo di polizia e dopo che un poliziotto bianco, Derek Chauvin, attualmente accusato di omicidio, gli aveva premuto con violenza per 8 minuti e 46 secondi il ginocchio sul collo quando era disarmato e immobilizzato, tra le proteste dei passanti e mentre lui stesso urlava: "Non riesco a respirare". Manifestanti sono scesi in piazza non solo in Minnesota ma anche ad Atlanta, Washington, New York, Boston, Louisville, Kentucky. In quindici stati è entrata in azione la Guardia nazionale per tentare di arginare i disordini e almeno 40 città comprese Chicago e Los Angeles hanno adottato il coprifuoco. Anche il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha decretato il coprifuoco nella città a partire dalle 23 di stasera fino alle 5 di domani mattina ed ha annunciato che stanotte verranno raddoppiati gli agenti in strada, per provare a contenere le proteste per l'uccisione di George Floyd, mentre il presidente Trump ha tirato le orecchie ai governatori, chiamandoli idioti: "Dovete dominare, se non lo fate sprecate il vostro tempo e vi travolgeranno facendovi apparire come degli idioti".