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Gaza: Vittorio Arrigoni forse ucciso già nel pomeriggio di ieri

L’ultimatum lanciato nel video su Youtube diffuso dai salafiti non è stato rispettato: il termine sarebbe scaduto alle 16 di oggi mentre probabilmente Vittorio Arrigoni era stato ucciso già nel pomeriggio.
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ucciso attivista italiano

Il giorno dopo, quello della collera, quello dei rimpianti e del cordoglio per la morte di Vittorio Arrigoni, l'attivista italiano di ISM, l'Ong filopalestinese che si batteva in difesa dei diritti umani delle popolazioni della Striscia. Arrigoni era a Gaza dal 2008, e proprio qui ieri ha trovato la morte.

Ieri, nel tardo pomeriggio, si è rincorsa la notizia che Vittorio era stato rapito da un gruppo islamico è stato diffuso un video su Youtube in cui Vittorio aveva il volto insanguinato, era bendato mentre uno dei componenti del commando di salafiti che l'ha rapito lo tiene per i capelli: un'immagine sofferente che subito ha provocato reazioni di sgomento. Nel messaggio i salafiti, gruppo estremo contrapposto ad Hamas, accusavano Vittorio di aver esportato nella Striscia le trasgressioni  e la corruzione occidentale, lui che faceva parte di uno "statarello infedele", così era definita l'Italia dal commando. All'interno del messaggio, poi, un ultimatum: i salafiti avrebbero giustiziato Arrigoni qualora entro 30 ore non avessero liberato alcuni prigionieri salafiti. Questo tempo non è ancora scaduto, mentre quello di Vittorio sì.  La dead line era prevista per le ore 16 di oggi.

Vittorio era nelle mani dei guerriglieri dalla mattina e secondo fonti di agenzia (ANSA), pare che dai primi accertamenti condotti dal personale medico a Gaza Vittorio Arrigoni sarebbe stato strangolato poche ore dopo il sequestro. I suoi assassini avrebbero utilizzato un cavo metallico o qualcosa di simile per finire il trentaseienne. Inizialmente, vista la grossa quantità di sangue ritrovata sul collo, si era pensato ad uno sgozzamento ma successivamente tale evenienza è stata smentita.

Un'amica di Vittorio che si firma Silvia, anche lei a Gaza, ha così raccontato la morte di Vittorio alla newsletter del Coordinamento della campagna Bds italiana: "Vittorio, amico e compagno, è morto. Non aveva ferite da arma da fuoco, è morto per strangolamento. Presentava del sangue dietro la nuca, probabilmente per dei colpi subiti, e ai polsi per le catene o lacci che lo tenevano legato. Aveva ancora addosso la benda del video, leggermente sollevata per renderlo riconoscibile. Alle 2 di notte, quando la polizia ha trovato il corpo in una stanza vuota, era già morto da 2-3 ore. Noi siamo giunte sul posto quando hanno reso pubblico il fatto, verso le 4."

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