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Gaza, raid sulla sede del governo di Hamas. Sale il bilancio delle vittime (VIDEO)

Nella notte Israele ha colpito il quartier generale del governo di Hamas a Gaza e sembra pronto a un’offensiva di terra. Intanto, i razzi di Hamas cercano di colpire le città israeliane. Obama punta sull’Egitto per fare da mediatore.
A cura di Susanna Picone
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Nella notte Israele ha colpito il quartier generale del governo di Hamas a Gaza e sembra pronto a un’offensiva di terra. Intanto, i razzi di Hamas cercano di colpire le città israeliane. Obama punta sull’Egitto per fare da mediatore.

Quarto giorno di scontri e tensione altissima in Medio Oriente dove è riesploso il conflitto sulla Striscia di Gaza. Per la prima volta ieri anche a Gerusalemme sono suonate le sirene di allarme con alcuni missili caduti alla periferia della città mentre nella notte è stato colpito il quartier generale del governo di Hamas a Gaza registrando gravi danni. Secondo quanto rendono noto fonti palestinesi un altro attacco ha preso di mira il campo profughi di Burei, nel nord della Striscia, causando almeno 35 feriti. E con i missili e le bombe sale dunque drammaticamente il bilancio delle vittime: tra i palestinesi i morti sono ormai più di 30. Non solo la tensione resta altissima ma potrebbe sfociare presto in un attacco via terra dell’esercito israeliano: secondo quanto scrive il Times le truppe di Tel Aviv potrebbero entrare a Gaza già nel corso del fine settimana. Il quotidiano britannico scrive che un ufficiale delle forze armate ha confermato l’ordine all’esercito di prepararsi “con il più alto grado di speditezza”.

Le intenzioni di Israele sarebbero dunque serissime, un piano emerso già ieri quando sono stati richiamati 75mila riservisti. E proseguono, intanto, anche le repliche da parte palestinese: decine i razzi lanciato dalla Striscia di Gaza verso Israele, alcuni intercettati dal sistema Iron Dome, nessuno ha fatto nuove vittime. E, come nei giorni scorsi, continuano ad arrivare da tutto il mondo inviti alla tregua. Dall’America il presidente Obama ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu: se da un lato gli Usa hanno ribadito il loro sostegno “al diritto di Israele di difendersi”, dalla Casa Bianca vorrebbero evitare a ogni costo l’offensiva di terra. Per questo Obama si rivolge all’Egitto affinché agisca da mediatore. Intanto oggi il ministro degli esteri tunisino è giunto nei luoghi del conflitto per una visita di solidarietà.

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