Gaza, quattro neonati morti per ipotermia, l’appello di Unicef: “Cessate il fuoco immediato”
La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava ulteriormente con l’arrivo dell’inverno. Negli ultimi giorni, secondo il Ministero della Sanità palestinese, almeno undici bambini sono stati uccisi durante gli attacchi israeliani, e quattro neonati hanno perso la vita per ipotermia. Queste tragedie, descritte dall’Unicef come “completamente evitabili”, evidenziano le condizioni disumane in cui vivono le famiglie di Gaza, prive di ripari adeguati, riscaldamento e accesso ai servizi essenziali, a causa degli attacchi israeliani.
Il freddo invernale sta diventando una nuova minaccia mortale per i più vulnerabili, con le temperature in ulteriore calo nei prossimi giorni. La mancanza di cibo, cure mediche e riscaldamento infatti, mette in pericolo migliaia di vite, soprattutto quelle dei neonati, particolarmente esposti ai rischi del freddo.
In una nota, il Direttore regionale dell’Unicef, Edouard Beigbeder, ha sottolineato: “Negli ultimi giorni dell’anno, non sembra esserci fine alle minacce mortali per i bambini di Gaza. Non stiamo assistendo solo all’uccisione di bambini negli attacchi, ma anche alla loro morte a causa del freddo e della mancanza di ripari adeguati. I nostri team continuano a lavorare instancabilmente, distribuendo indumenti invernali, coperte e forniture di emergenza. Tuttavia, la capacità delle agenzie umanitarie di rispondere è fortemente limitata. L’accesso umanitario sicuro e senza restrizioni è fondamentale per raggiungere le popolazioni colpite ovunque si trovino”.
Cresce il numero delle vittime nella Striscia di Gaza
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, il bilancio complessivo delle vittime del conflitto, iniziato il 7 ottobre 2023, è salito a 45.436 morti, con almeno 108.038 feriti. Solo nelle ultime 24 ore, 37 persone sono state uccise, mentre un raid vicino all’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya ha provocato circa 50 morti, come riportato da Al Jazeera e Anadolu.
Tuttavia, uno studio pubblicato su The Lancet a luglio 2024 stima che le morti reali potrebbero superare le 186mila, includendo quelle causate indirettamente dalla fame, dalla mancanza di cure mediche e dalle condizioni di vita insostenibili.
Secondo le Nazioni Unite, quasi il 70% delle vittime registrate tra novembre 2023 e aprile 2024 sono donne e bambini. Il numero di donne e bambini uccisi nell’ultimo anno è così il più alto registrato in qualsiasi conflitto degli ultimi 20 anni, con oltre 6.000 donne e 11.000 bambini tra le vittime, secondo Oxfam.
L'appello di Unicef: "Cessate il fuoco immediato e duraturo"
A novembre 2023, solo una media di 65 camion di aiuti umanitari al giorno è riuscita ad entrare nella Striscia, un numero assolutamente insufficiente per soddisfare le esigenze vitali di oltre 2 milioni di persone. Questo grave limite nell’accesso agli aiuti rende ancora più difficile per le agenzie umanitarie affrontare l’emergenza e rispondere adeguatamente ai bisogni urgenti di cibo, medicine e beni di prima necessità.
L’Unicef e altre organizzazioni umanitarie ribadiscono quindi l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e duraturo, l’apertura di tutti i valichi per garantire la consegna degli aiuti essenziali e il rilascio degli ostaggi. Come sottolinea il Direttore regionale Edouard Beigbeder: “Mentre ci avviciniamo a un nuovo anno, i bambini di Gaza hanno diritto a un futuro libero dalla paura e fatto di promesse. Questo inizia con un cessate il fuoco immediato, un accesso umanitario sicuro e senza restrizioni e un rinnovato impegno per affrontare i bisogni urgenti dei bambini e delle loro famiglie”.