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Gaza, oltre 600 morti: strage di bimbi. L’ONU: “Si smetta di combattere”

Tel Aviv ha rifiutato la tregua umanitaria proposta dall’Onu, che condanna Hamas per l’uso di siti civili per scopi militari. Le vittime ormai superano le 600, oltre 3mila feriti.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 21 – Alitalia ha cancellato i voli di stasera e stanotte per Tel Aviv mentre quello di domani mattina è stato posticipato alle 19 di domani sera. Lo ha comunicato la stessa compagnia, spiegando che per ogni ulteriore decisione si aspetterà l'evolvere della situazione.

Ore 20.15 – Anche altre compagnie cancellano i voli su Israele – Dopo l'annuncio che ha riguardato la United Airlines, la Delta e l'American Airlines, anche in Europa si adottano le stesse misure.  La tedesca Lufthansa sospende i voli su Tel Aviv per 36 ore, per motivi di sicurezza, e lo stesso fa la francese Air France, che sospende i collegamenti con l’aeroporto di Tel Aviv “fino a nuovo ordine”.

Ore 19 – Usa sospende i voli per Israele – La Federal Administration Aviation sospende tutti i voli americani verso Israele per 24 ore. Lo comunica la Faa, sottolineando che la decisione è in risposta al razzo caduto a un miglio dall'aeroporto di Tel Aviv.

Ore 17.20 – Sale ancora il bilancio delle vittime palestinesi: si tratta di 616 persone, 60 delle quali morte solo nella giornata odierna. I feriti sono 3.750.

Ore 16.40 – L'ONU condanna Hamas per l'uso di siti civili per scopi militari – "Il popolo di Gaza è vittima del brutale regime di Hamas che si nasconde dietro di lui. La comunità internazionale deve ritenere Hamas responsabile per i suoi crimini". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyhu nella conferenza stampa congiunta col segretario generale dell'Onu Ban ki Moon. Quest'ultimo poco prima la stessa organizzazione terroristica palestinese per "l'uso di siti civili per scopi militari". Così come "l'uso di scuole, ospedali e moschee per uso militare". Quindi il leader delle Nazioni Unite ha invitato a "smettere di combattere, cominciate a parlare e andate alla radice del conflitto", ha aggiunto Moon.

13.30 – Dall'8 al 21 luglio i bambini morti in seguito all'operazione Bordo Protettivo sono stati 121. Ad annunciarlo oggi a Ginevra è stato l'Unicef. Si tratta di 84 ragazzi e 37 ragazze di età tra i 5 mesi e i 17 anni. Due bambini su tre hanno meno di 12 anni. L'Unicef stima inoltre che più di 900 bambini risulterebbero feriti.  Infine, secondo le valutazioni degli operatori umanitari sul terreno, almeno 107 mila bambini hanno bisogno di sostegno psicosociale specializzato per affrontare il trauma che stanno vivendo, ha aggiunto l'Onu.

11.10 – Israele bombarda Striscia, migliaia in fuga – I bombardamenti israeliani avrebbe costretto molte migliaia di abitanti dei rioni di Sheikh Zayed e di Tel Zaatar, a nord di Gaza, a fuggire nella notte dalle loro abitazione. Lo riferiscono fonti giornalistiche sul posto. Gli sfollati sarebbero 135 mila, 90 mila dei quali ospiti dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i profughi.

10.25- Israele respinge tregua umanitaria dell'ONU – Israele avrebbe respinto la richiesta dell'inviato dell'Onu in Medio Oriente Robert Serry di una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo scrive Haaretz citando alte fonti israeliane.

Altra notte di scontri tra Israele e Gaza. Il bilancio di 14 giorni di ostilità ha superato i 570 morti nel campo palestinese (ieri se ne sarebbero contati 55, tra cui 16 bambini e sotto le macerie sono stati recuperati i corpi di altre 70 persone), essenzialmente cittadini inermi, almeno stando a fonti locali, mentre nell'altro è salito a 27, 25 soldati e due civili. Sempre ieri un piccolo ospedale situato nella zona centrale di Gaza è stato colpito da un razzo israeliano. Citando fonti palestinesi, alcune tv arabe parlano di una tregua umanitaria che potrebbe essere annunciata nelle prossime ore a Il Cairo, dove oggi si terrà un vertice tra il segretario di Stato americano John Kerry (che ha  assicurato aiuti umanitari per 47 milioni di dollari ai civili di Gaza), il segretario delle Nazioni unite Ban Ki-moon ed il presidente egiziano Sisi. Un incontro nel quale sarebbe atteso anche il leader di Hamas Khaled Meshaal.

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Netanyahu e Obama: "Israele ha il diritto di difendersi"

Secondo altre fonti il cessate il fuoco dovrebbe scattare dalle 6 alle 15. Una ipotesi però non confermata da Israele. Il premier Benjamin Netanyahu intervistato dalla tv americana Nbc ribadisce: "Israele deve difendersi. Nessun paese può vivere così". C’è da dire che anche l’ONU tornerà a riunirsi per discutere della situazione in Medio Oriente. L'incontro potrebbe tenersi alle 10 ora locale (le 16 in Italia). Su richiesta della Giordania, si era già riunito d'urgenza nella notte di domenica. Dalla Casa Bianca arriva la presa di posizione, ferma, di Barack Obama. “Israele ha diritto di difendersi”. Il presidente americano chiede un immediato “cessate il fuoco” . “Siamo preoccupati per il numero di morti civili, palestinesi e israeliani”, ha detto Obama.

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