Gaza: morta la piccola Shayma, era stata salvata dal grembo della madre
Per i familiari della piccola Shayma quella di sei giorni fa era stata la notte del miracolo. Era stata la notte durante la quale, sotto i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, una bambina era nata, e sopravvissuta, nonostante la morte di sua madre, uccisa nella sua abitazione. La piccola Shayma si era salvata rimanendo in vita nella pancia della madre 23enne che, all’ottavo mese di gravidanza, si era invece arresa alle bombe di Gaza. I medici l’avevano fatta nascere con un taglio cesareo e lei era diventata subito per i palestinesi la “bimba della speranza”. Ma la vita della piccola Shayma Sheikh-el-Id è stata troppo breve. Mentre a Gaza continua la guerra, la bimba nata dopo il decesso di sua madre è morta nella giornata di ieri nell’ospedale di Deir el-Balah, nel settore centrale della Striscia di Gaza. Forse per un calo di tensione la sua incubatrice si è spenta e per lei è stata la fine. Quando i medici dell’ospedale l’hanno portata in reparto la piccola Shayma era già morta da un’ora.
Per la neonata sarebbe stato fatale un blackout nell’ospedale
La dinamica della morte della bambina è ancora da definire, ma si pensa che sia accaduto quando Israele ha colpito l’unica centrale elettrica della Striscia, mandando così in tilt i macchinari sanitari, compresa l’incubatrice di Shayma. I medici palestinesi avevano accolto Shayma, appena sei giorni fa, parlando di un miracolo. La bambina, alla quale era stato dato lo stesso nome di sua madre, si era salvata per una manciata di minuti: “È un miracolo – aveva detto un medico – perché la madre è stata dichiarata clinicamente morta dieci minuti prima che l’operazione del parto terminasse. Cinque minuti in più e non sarebbe sopravvissuta”. Dopo il taglio cesareo la piccola Shayma era stata subito messa nell’incubatrice e attaccata a un respiratore, ma nemmeno questo è stato sufficiente per salvarle la vita.