Gaza, la tregua è già finita: missili da Tel Aviv, raid da Hamas su Israele
Missili su Tel Aviv e Gerusalemme e raid su Gaza. E’ così che la tregua tra Israele e Hamas ha subito l’ennesima rottura a neanche due giorni dalla fine del cessate il fuoco che ha visto il fallimento della mediazione egiziana. Se da una parte l’organizzazione terroristica palestinese afferma di voler colpire sistematicamente l'aeroporto di Tel Aviv, dall’altra il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, afferma che l'operazione israeliana a Gaza non è ancora conclusa: "Si tratta di una campagna che continua nel tempo", ha detto il rilevando poi che la lotta al terrorismo "può anche durare anni". E commentando il video della della decapitazione del reporter statunitense James Foley, ha detto che Hamas e i jihadisti dell'Isis sono "due rami dello stesso albero. Hamas è simile all'Isis, l'Isis è simile a Hamas". C’è però da dire che la minaccia di Hamas sembra non aver scalfito le compagnie aeree internazionali alle quali è stata rivolta: continueremo a volare su Tel Aviv. Il portavoce del braccio armato dell'organizzazione, Abu Obeida, ha inoltre detto agli israeliani che d'ora in poi i luoghi affollati – fra cui gli stadi di calcio – saranno pericolosi, perché saranno presi di mira da Hamas.
Le nuove vittime dei raid di Tel Aviv
Sotto i raid israeliani, intanto sono rimasti uccisi tre comandanti del braccio armato di Hamas. Lo hanno annunciato le stesse Brigate Al Qassam. Le vittime sarebbero Mohammed Abu Chamala, Raed al-Atar et Mohammed Barhoum. Il bombardamento a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Ieri, la moglie e la figlia di un capo militare di Hamas, Mohammed Deif, erano state uccise in un altro raid. Ed è mistero sulle sorti dello stesso capo delle Brigate Ezzedin al-Qassam. Secondo quanto affermato da fonti dell’intelligence di Israele citate da Fox News, l’uomo sarebbe rimasto ucciso in un raid israeliano a Gaza nelle prime ore di oggi. Hamas invece ha affermato che "Deif è vivo e dirige le operazioni militari".