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Conflitto Israelo-Palestinese

Gaza, Israele colpisce convoglio di aiuti umanitari e sfollati in cerca di rifugio: almeno 41 morti

Le bombe israeliane nelle aree vicino all’ospedale Al-Amal a Khan Yunis hanno ucciso almeno 41 persone. Lo ha spiegato la Mezzaluna Rossa palestinese, spiegando che tra le vittime figurano “sfollati in cerca di rifugio” nei locali della stessa organizzazione.
A cura di Davide Falcioni
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I raid israeliani che da due giorni si susseguono nelle aree vicino all'ospedale Al-Amal a Khan Yunis hanno causato la morte di almeno 41 persone. Lo ha annunciato la Mezzaluna Rossa palestinese, spiegando che tra le vittime figurano "sfollati in cerca di rifugio" nei locali della stessa organizzazione. Ma i bombardamenti continuano a prendere di mira anche agenzie ONU. Thomas White, direttore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa), ha scritto su X che "soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un convoglio di aiuti che tornava dal nord di Gaza lungo il percorso indicato dall'esercito israeliano. Il nostro leader del convoglio internazionale e il suo team non sono stati feriti ma un veicolo è stato danneggiato. Gli operatori umanitari non dovrebbe mai essere un obiettivo".

Delegazione di Hamas in Egitto per discutere nuova tregua

Nel frattempo proseguono- seppur a fatica – gli sforzi diplomatici per giungere a una tregua. Nella giornata di oggi una delegazione di Hamas è attesa al Cairo per esaminare un piano egiziano per un cessate il fuoco elaborato la scorsa settimana e già presentato nei dettagli ai funzionari di Hamas e della Jihad islamica. Fonti vicine a Hamas citate dal Guardian affermano che il piano in tre fasi del Cairo prevede tregue rinnovabili, un rilascio scaglionato degli ostaggi detenuti da Hamas in cambio di prigionieri palestinesi in Israele e, infine, un cessate il fuoco duraturo che ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza che ha provocato la morte di oltre 21mila palestinesi, molti die quali bambini.

Il piano, inoltre, prevede l'insediamento di un governo "tecnico" dopo colloqui che coinvolgano “tutte le fazioni palestinesi”. Tale governo sarebbe responsabile della ricostruzione di Gaza nel dopoguerra. Parlando a condizioni di anonimato all'agenzia AFP un importante funzionario di Hamas ieri ha spiegato che una delegazione del partito islamico oggi si recherà al Cairo per incontrare funzionari egiziani e fornire la risposta delle fazioni palestinesi, comprese alcune osservazioni, al loro piano. Il funzionario ha precisato che tali osservazioni riguardano in particolare le “modalità degli scambi previsti e sul numero di prigionieri palestinesi da liberare, nonché l'ottenimento di garanzie per un completo ritiro militare israeliano da Gaza”.

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