Gaza, Israele annuncia ritiro di 5 brigate ma avverte: “La guerra continuerà per molti mesi”
L'esercito israeliano ha annunciato il ritiro di cinque brigate dalla Striscia di Gaza ma il Premier Netanyahu ha avvertito che "la guerra continuerà per molti mesi". A poche ore dalla fine dell'anno, l'Idf infatti ha annunciato che nei primi giorni del 2024 provvederà al richiamo di cinque brigate riportando in Israele un gran numero di riservisti. Come ha spiegato la radio militare, la decisione è stata presa in seguito a un esame della situazione sul campo di battaglia.
Secondo le stesse fonti, nei prossimi giorni l'esercito valuterà regolarmente quale sia l'impatto e la forza di Hamas sul terreno per decidere se richiamare ulteriori brigate. Il ridispiegamento delle truppe riguarda ovviamente il settore nord della striscia di Gaza dove ormai il controllo appare completo visto anche l'esiguo numero di lanci di razzi.
Nelle zone centrali, dove si combatte ancora e dove gli scontri a fuoco con i miliziani di Hamas vanno avanti, l'esercito israeliano mantiene invece ancora la massima potenza di fuoco. A Khan Yunis, infatti, ci sono ancora sette brigate che combattono contro Hamas, rispetto alle quattro originarie. In sostanza, l’IDF sta mantenendo il massimo delle forze nel centro sud di Gaza mentre al nord vi sono solo forze sufficienti per impedire ad Hamas di tornare ad agire.
Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, infatti, "la guerra proseguirà ancora per molti mesi" con "l'obiettivo di riprendere il controllo della zona di confine e la sconfitta di Hamas ". "Per poter parlare del futuro di Gaza bisogna riprendere il controllo. Se ne parlerà solo quando l'Idf avrà il controllo, la Striscia sarà smilitarizzata e ovviamente non ci sarà altra potenza tranne Israele", avrebe detto Netanyahu durante una riunione del Gabinetto di guerra.
Intanto il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 21.822 persone uccise da quando è scoppiata la guerra il 7 ottobre: lo ha annunciato il ministero della Sanità di Hamas. Il nuovo bilancio include 150 morti nelle ultime 24 ore, si legge in un comunicato del ministero, secondo cui 56.451 persone sono rimaste ferite a Gaza dall'inizio della guerra. Intanto Abu Mazen ha ribadito che l'Autorità nazionale palestinese resta l'unico pilastro per una soluzione politica del conflitto e che l'Olp è l'unico rappresentante del popolo palestinese ma ha ribadito che quella di Israele è "una guerra di sterminio".
"La guerra di sterminio lanciata da Israele non spezzerà la nostra volontà, rimarremo con fermezza nella nostra terra e continueremo la lotta fino alla vittoria e alla indipendenza" ha affermato il presidente palestinese Abu Mazen, aggiungendo: "La Cisgiordania, Gerusalemme e la Striscia di Gaza sono un'area geografica unita e indivisibile. Non consentiremo che avvengano da essa espulsioni, né da Gaza né dalla Cisgiordania, mentre prosegue una guerra frenetica condotta dall'esercito israeliano e da coloni terroristi".