Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Gaza, il racconto dall’ospedale bombardato: “I feriti non sanno dove andare, hanno ustioni su tutto il corpo”

“La situazione è veramente brutta, c’è gente che corre ovunque e le persone ferite che si trovavano all’interno non sanno più dove andare. Sono almeno 5 le persone uccise e 15 i feriti”, il racconto a Fanpage.it della giornalista Rita Baroud dopo le bombe sull’ospedale Nasser di Khan Younis.
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Attacco israeliano all'ospedale Nasser di Khan Younis nel sud della Striscia di Gaza
Attacco israeliano all'ospedale Nasser di Khan Younis nel sud della Striscia di Gaza
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Sono le 20:02 di domenica sera, il giornalista Rami Abu Toema di Al Jazeera è in diretta di fronte all’ospedale Nasser di Khan Younis, Gaza. Non fa in tempo a iniziare a parlare che una fortissima esplosione lo colpisce alle spalle e l’ospedale va in fiamme. Il collega si china con le mani alla testa, resta in silenzio per qualche secondo, poi riprende subito la diretta: “Un bombardamento israeliano ha appena colpito l’ospedale Nasser di Gaza”, urla.

Un’immagine che ci ricorda quella della giornalista Youmna El Sayd che fu costretta a riportare in diretta il primo bombardamento israeliano su un edificio residenziale il 7 ottobre 2023. Dopo 17 mesi nulla sembra essere cambiato e le immagini di sudari bianchi si susseguono a quelle di esplosioni, di corse su barelle improvvisate, di bambini mutilati, di madri disperate, di bombe su ospedali, come fosse il primo giorno di guerra.

Rami Abu Toema è un collega di Rita Baroud, giornalista di Gaza che ha raccontato a Fanpage.it gli istanti successivi all’esplosione dentro l’ospedale: “Gli israeliani hanno bombardato il pronto soccorso pieno di feriti. Hanno colpito il secondo piano dove si trova la sezione degli uomini e dove ci sarebbe stato un leader di Hamas ferito”, spiega al telefono.

L'ospedale subito dopo il bombardamento
L'ospedale subito dopo il bombardamento

"Hanno ucciso quest’uomo di Hamas, ma insieme a lui altre 4 persone, compreso un bimbo di 17 anni  e probabilmente ci saranno molti più morti nelle prossime ore. Almeno 15 civili sono adesso in condizioni molto gravi. Dopo l’esplosione ha preso fuoco tutto il reparto, la gente ha ustioni su tutto il corpo”, continua, "qualunque fosse l’obiettivo non ci sono scuse per bombardare gli ospedali, non ci sono scuse per uccidere i feriti, chiunque essi siano. Ovviamente nessuno ha avvisato i medici dell’ospedale prima di bombardare, non è arrivato nessun ordine di evacuazione".

Diversi media locali riportano che all'interno del reparto colpito dall'aviazione israeliana ci lavorassero i medici internazionali Mark Perlmutter, Feroze Sidwha, Tanya Haj Hassan, e Tammy Abughnaim, che da mesi denunciano il massacro israeliano a Gaza. Di loro non si sa più niente, solo il dottor Sidwha ha pubblicato un tweet su X ieri notte: "Ero all'ospedale Nasser di Gaza quando è stato bombardato oggi. Uno dei miei pazienti, un ragazzo di 17 anni, è stato ucciso. Domani sarebbe tornato a casa. Se avessi cambiato le sue medicazioni, come avevo intenzione di fare questa sera, probabilmente sarei stato ucciso anch'io. Attaccare gli ospedali è un crimine di guerra e deve finire".

La situazione è veramente brutta vicino all’ospedale, c’è gente che corre ovunque e le persone ferite che si trovavano all’interno non sanno più dove andare", continua Baroud, “durante tutto il giorno sono state uccise almeno 60 persone mentre fuggivano da Rafah verso Khan Younis, dopo che l’esercito israeliano ha occupato Tel Al Sultan”.

Dal giorno in cui Israele ha violato il cessate il fuoco e ha ricominciato a bombardare Gaza era già stato colpito un altro ospedale nel silenzio della stampa e della comunità internazionale. “Tre giorni fa – conclude Baroud – era stato colpito il Turkey Hospital. Ma a nessuno interessa. Siamo un popolo assediato, esausto, affamato, braccato. Ogni angolo di questa terra urla, e ci chiediamo soltanto: perché siamo lasciati soli?”

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