Gaza, il leader di Hamas Yahya Sinwar: “Israele bluffa, ha cambiato condizioni per cessate il fuoco”
Il numero uno di Hamas, Yahya Sinwar, ritiene che l'ultimo ciclo di colloqui nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sia un "bluff" progettato per dare più tempo alla manovra militare israeliana nella Striscia. Lo ha riferito il ‘Wall Street Journal' citando fonti arabe.
"Senza un cessate il fuoco totale, non accetteremo alcun accordo", ha affermato Taher Al-‘AzharNono, il consigliere stampa del capo dell'ufficio politico di Hamas poco dopo aver saputo del sì di Israele alla proposta di tregua annunciata dal segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv. Il gruppo palestinese insiste sul fatto che le proposte precedenti ricevute riprendevano le sue due principali richieste: un cessate il fuoco integrale e il ritiro totale dell'esercito dall'enclave.
Hamas: "Israele ha cambiato le condizioni per l'accordo sul cessate il fuoco"
Secondo Basem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, dopo gli sviluppi degli ultimi giorni le condizioni sarebbero sensibilmente cambiate. Il funzionario palestinese ha ricordato che la proposta di tregua avanzata da Biden il 31 maggio e sostenuta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l'11 giugno prevedeva tre fasi: un cessate il fuoco immediato, il ritiro delle forze israeliane dalle zone di confine, il ritorno incondizionato degli sfollati alle loro case, l'ingresso degli aiuti umanitari e il rilascio di prigionieri e ostaggi.
Naim ha evidenziato come però Netanyahu negli ultimi mesi abbia ordinato altri "massacri e uccisioni" a Gaza, tra cui quelli alle scuole di al-Mawasi e al-Tabin. Non solo: Israele avrebbe anche modificato strada facendo alcune condizioni negando il ritiro dal valico di Rafah, dal corridoio di Filadelfia e dalla rotta Netzarim, modificando anche l'accordo sullo scambio dei prigionieri precedentemente concordato, vincolando gli aiuti umanitari e la ricostruzione di Gaza all’accettazione delle condizioni sopra menzionate. Insomma, a dispetto delle dichiarazioni di Antony Blinken per Hamas il raggiungimento di una tregua è ancora un'ipotesi remota.
Netanyahu: "Non sono sicuro che ci sarà un accordo"
Secondo due associazioni di familiari di ostaggi e soldati morti che oggi hanno incontrato Benyamin Netanyahu, il premier ha affermato: "Non sono sicuro che ci sarà un accordo, ma se ci sarà, proteggerà gli interessi che ripeto più e più volte, sono la preservazione delle risorse strategiche di Israele". Il primo ministro israeliano – hanno riferito le associazioni – ha affermato che se l'accordo dovesse andare in porto, dopo 42 giorni i combattimenti a Gaza riprenderanno "fino all'eliminazione di Hamas, anche mentre vengono negoziati i passi successivi".
Decine palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore
Intanto nelle ultime 24 ore sono stati almeno 35 i palestinesi uccisi a seguito degli attacchi aerei israeliani. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Tra le vittime nella giornata di lunedì ci sono 13 persone uccise dalle forze israeliane a Gaza City. Almeno 9 di loro, riporta Al Jazeera Arabic, sono state assassinate in un attacco aereo contro il campo profughi di Shati a ovest di Gaza City. Altre quattro persone sono morte dopo che militari israeliani hanno aperto il fuoco contro un'auto civile sempre a Gaza City. Nel frattempo il direttore dell'ospedale Kamal Adwan ha lanciato l'allarme per la carenza di carburante nella struttura, a causa della quale "11 bambini malati ricoverati in terapia intensiva rischiano di morire entro poche ore". L'agenzia di difesa civile di Gaza gestita da Hamas ha annunciato che sette persone sono morte nell'attacco dell'esercito israeliano contro una scuola che ospitava sfollati.
Israele recupera i corpi di se ostaggi
L'esercito israeliano ha recuperato la notte scorsa i corpi di sei ostaggi a Gaza, tra cui quelli di Yoram Metzger, Yagev Buchstab, Nadav Popplewell e Avraham Munder. Lo riporta Haaretz.