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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Gaza, il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva il piano Usa sul cessate il fuoco: pace in tre fasi

Gli Usa incassano l’ok del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sul piano di pace a Gaza con 14 voti favorevoli, nessun contrario e la sola astensione della Russia. “Oggi abbiamo votato per la pace” ha detto dopo il voto l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu.
A cura di Antonio Palma
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Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il piano Usa sul cessate il fuoco a Gaza voluto da Biden. La risoluzione statunitense ha ricevuto il via libera con ben 14 voti favorevoli, nessun contrario e la sola astensione della Russia. Il testo della risoluzione redatto dagli Stati Uniti chiede ad Hamas di accettare la proposta di cessate il fuoco annunciata il 31 maggio dal presidente Joe Biden e già accettata da Israele. La risoluzione esorta inoltre entrambi i partiti ad attuare integralmente i termini della proposta “senza indugi e senza condizioni".

“Oggi abbiamo votato per la pace” ha detto dopo il voto l’ambasciatrice degli Stati Uniti all'Onu, Linda Thomas-Greenfield. "Oggi abbiamo mandato un messaggio chiaro ad Hamas: accettate questo accordo sul cessate il fuoco che Israele ha già accettato, e i combattimenti potrebbero fermarsi oggi" ha aggiunto. "GliUsa aiuteranno ad assicurare che Israele rispetti i suoi obblighi, nel caso Hamas accetti l'accordo", ha proseguito, ribadendo che oggi "riaffermiamo anche l'impegno alla visione dei due stati".

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, aveva già votato una risoluzione per un cessate il fuoco immediato a Gaza lo scorso marzo ma senza esiti concreti. Stavolta invece Washington ha portato al Palazzo di Vetro un progetto concreto che è stato approvato dal governo Netanyahu.

Hamas ha "accolto con favore" risoluzione su cessate il fuoco a Gaza.

Hamas ha "accolto con favore" l'adozione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della risoluzione  Usa a sostegno di un piano di cessate il fuoco a Gaza. Il movimento islamico "accoglie con favore la risoluzione del Consiglio di Sicurezza e desidera riaffermare la sua volontà di cooperare con i fratelli mediatori per avviare negoziati indiretti riguardanti l'attuazione di questi principi", ha affermato Hamas in una nota.

Il piano Usa sul cessate il fuoco a Gaza

Il piano statunitense sul cessate il fuoco a Gaza, che anche Hamas inizialmente aveva accolto positivamente, è organizzato in tre fasi per arrivare a una pace duratura tra le parti. Il progetto prevede il graduale e progressivo ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza dopo l'invasione dell'Idf ed il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani da parte dell'organizzazione palestinese.

Nel dettaglio, la prima fase prevede un “cessate il fuoco immediato, pieno e completo con il rilascio di alcuni ostaggi tra cui donne, anziani e feriti, la restituzione dei resti di alcuni ostaggi che sono stati uccisi e lo scambio di prigionieri palestinesi”. Inoltre prevede il ritiro delle forze israeliane dalle “aree popolate” di Gaza, il ritorno dei palestinesi nelle loro case e nei quartieri in tutta l’enclave, compreso il nord, nonché la distribuzione sicura ed efficace degli aiuti umanitari.

La fase due vedrebbe la fine permanente delle ostilità “in cambio del rilascio di tutti gli altri ostaggi ancora a Gaza e del completo ritiro delle forze israeliane da Gaza”. Nella fase tre verrebbe avviato “un importante piano di ricostruzione pluriennale per Gaza” e i resti di tutti gli ostaggi deceduti ancora nella Striscia verrebbero restituiti a Israele.  Secondo il progetto approvato dall'Onu, inoltre, se i negoziati richiederanno più di sei settimane per la prima fase, il cessate il fuoco continuerà finché proseguiranno i negoziati.

Onu: due stati e nessuna riduzione della Striscia di Gaza

Nella risoluzione, il Consiglio di Sicurezza respinge inoltre qualsiasi tentativo di cambiamento demografico o territoriale nella Striscia di Gaza, comprese eventuali azioni volte a ridurre il territorio dell'enclave. Il testo ribadisce infine il “incrollabile impegno” del Consiglio verso la visione della soluzione a due Stati in cui due Stati democratici, Israele e Palestina, convivano.

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