Gaza, Corte d’Appello dell’Aja: “Riesaminare arresti di Netanyahu e dell’ex ministro israeliano Gallant”

La Corte d'Appello della Corte penale internazionale dell'Aja ha stabilito che la questione della competenza giurisdizionale sui mandati di arresto per il primo ministro Bejamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dovrà essere riesaminata. In pratica i mandati di arresto per il leader israeliano e per l'ex ministro restano in vigore, ma la Corte d'Appello ha deciso di rinviare ai giudici di primo grado che dovranno decidere sull'effettiva competenza della Corte internazionale di Giustizia in materia.
L'appello ha infatti sottolineato che Tel Aviv non ha firmato lo Statuto di Roma, base legale dell'attività della Corte e che dunque i mandati d'arresto potrebbero non essere competenza della Corte internazionale.
Le accuse nei confronti di Netanyahu e del suo ex ministro sono di crimini di guerra. I due mandati di arresto sono stati emessi il 21 novembre scorso. I crimini di guerra sono legati ai bombardamenti sulla Striscia. La Camera preliminare I della Corte dell’Aja aveva approvato i mandati per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024.
Nel frattempo l'Idf ha condotto oggi un'ondata di attacchi aerei su Gaza. Secondo il ministero della Sanità della Striscia, i bombardamenti hanno ucciso almeno 63 persone. In una situazione umanitaria sempre più drammatica, il giornalista palestinese Osama Abu Rabee ha pubblicato un video che mostra un bimbo ferito e sanguinante tra le macerie di un edificio nel centro di Gaza City proprio per raccontare con le immagini gli effetti dei raid ripresi a pieno regime sulla popolazione.
L'esercito israeliano dall'altra parte ha detto di aver avviato delle indagini su quanto accaduto mentre secondo il canale saudita Al-Arabiya, nell'attacco sono morte sette persone.