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Gaza, continuano i raid israeliani. La condanna dell’Onu: “Atto criminale”

Continuano i bombardamenti dell’esercito israeliano su Gaza che da questa mattina hanno provocato già 35 morti.
A cura di Antonio Palma
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Ore 17.30 – Onu: “Attacco a scuola atto criminale”. “L'esercito israeliano è stato ripetutamente informato della posizione” in cui si trovano le strutture delle Nazioni Unite. È quanto ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, sull'attacco nella zona della scuola Unrwa a Rafah, che ha definito “atto criminale” che deve essere “rapidamente indagato”. “La ripresa dei combattimenti ha esacerbato la crisi umanitaria scatenando il caos a Gaza”, così Ban Ki-moon, che ha precisato che “si potrà riportare la calma solo attraverso la ripresa del cessate il fuoco e dei negoziati tra le parti al Cairo”. La Lega araba, attraverso un suo alto rappresentante, si è appellata alle “controparti internazionali” affinché esercitino “una pressione su Israele” per convincere lo Stato ebraico ad inviare al Cairo una delegazione che tratti un cessate-il-fuoco “attraverso la mediazione egiziana e la partecipazione americana”. Lo riferisce l'agenzia Mena. Il segretario generale aggiunto della Lega araba con delega per gli Affari palestinesi, Mohamed Sobehi, ha riferito che l'organizzazione “segue da vicino” i negoziati condotti con responsabili egiziani dalla “delegazione palestinese allargata”. Sobehi ha reclamato l'apertura dei sei valichi di frontiera israeliani con Gaza per consentire l'ingresso di aiuti umanitari.

Intanto, sul blog di Beppe Grillo, è stato pubblicato un post #perilcessateilfuoco firmato M5S Camera. Viene descritta l’idea del Movimento 5 Stelle per mettere fine all’inferno di Gaza: ecco il post integrale.

“La Striscia di Gaza somiglia sempre più all'anticamera dell'inferno. Al buio, senz'acqua, sotto bombardamenti continui, con i cadaveri sotto le macerie e senza nessun posto dove poter fuggire.
Il mondo assiste attonito, i leader dei principali Paesi esprimono sconcerto. A parte ovviamente Renzi, che è andato fino in Egitto a perorare la causa del soldato israeliano catturato e non ha speso neppure una parola per Gaza. Memoria selettiva.
Bisogna fare qualcosa, dicono tutti. Sì, ma cosa? Il M5S qualche idea ce l'ha: abbiamo consegnato nelle mani del ministro Mogherini una mozione per chiedere la sospensione temporanea della vendita di armi dall’Italia allo Stato d’Israele.
E oggi chiediamo l'aiuto di tutti affinché i Paesi europei richiamino il proprio ambasciatore a Tel Aviv e sospendano gli accordi economici: collegatevi al sitowww.percessareilfuoco.org/, bastano pochi click per inviare la vostra mail e i vostri tweet ai principali leader europei e al Governo italiano, e per condividere l'iniziativa con tutti i vostri amici.
Non dobbiamo sentirci piccoli e impotenti contro una guerra: possiamo far sentire forte la nostra voce, è importante, facciamolo tutti subito!”.

Nonostante l'annuncio del ritiro parziale delle truppe di terra da alcune zone della Striscia, non si fermano i raid aerei e i bombardamenti israeliani su Gaza. Secondo fonti mediche palestinesi, infatti, da questa mattina sarebbero già 35 le persone morte a seguito dei nuovi raid aerei. Una cifra in sostanza confermata dai media europei sul posto che parlano di una trentina di vittime. Negli stessi raid sarebbero rimaste ferite almeno un centinaio di spersone. Vittime in particolare si registrano nel centro della regione e nella zona di  Rafah, teatro di violenti combattimenti armati  anche nei giorni scorsi e dove ci  sono stati intensi  bombardamenti delle forze armate israeliane. Sempre secondo fonti locali, a Rafah ci sarebbe stata questa mattina anche una forte un'esplosione nelle immediate vicinanze di una scuola dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati che opera nei Territori palestinesi. Secondo alcuni testimoni, un drone militare  israeliano avrebbe attaccato due presunti miliziani in sella ad una motocicletta in transito, ma diverse altre persone sarebbero state investite dall'esplosione. Il numero delle vittime palestinesi dall'inizio dell'intervento militare israeliano nella Striscia di Gaza è salito così a oltre 1750.

Le operazioni militari israeliane continueranno

Del resto come ha confermato sabato sera il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu: "L'esercito israeliano continuerà ad agire a tutta forza a Gaza fino al completamento della sua missione". Nonostante il ritiro parziale delle truppe di terra, nel suo messaggio alla Nazione Netanyahu ha assicurato che "l'esercito si dislocherà secondo le esigenze di sicurezza", rischierando le sue truppe di terra nella Striscia di Gaza non appena sarà completata la distruzione dei tunnel di Hamas. L'operazione "confine protettivo" quindi continua con lo scopo di neutralizzare i tunnel e "riportare la pace a sud per lungo tempo". Anche per questo per il momento Israele non ha inviato propri rappresentanti in Egitto per i colloqui di pace.

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