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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Gaza, civili palestinesi mandati a cercare esplosivi come scudi umani. L’inchiesta del NY Times

Un’inchiesta del NY Times, condotta sulla base di interviste a 16 militari e ufficiali israeliani e 3 palestinesi, ha mostrato come i membri delle IDF abbiano utilizzato civili a Gaza per trovare esplosivi nascosti da Hamas.
A cura di Davide Falcioni
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"Scudi umani". Quante volte abbiamo sentito questa locuzione provenire dai portavoce dell'esercito israeliano per descrivere le azioni di Hamas, che secondo la versione dello stato ebraico nasconderebbe armi e basi tra i civili? Eppure, come rivela un'inchiesta pubblicata ieri dal New York Times (e un'altra di Haaretz dello scorso agosto) non vi sono ormai più dubbi che a usare palestinesi non belligeranti, talvolta anche minorenni, come "human shield" sono stati nell'ultimo anno militari israeliani, che avrebbero costretto i civili di Gaza a cercare esplosivi di Hamas tra le macerie e nei tunnel per evitare di mettere a rischio vite di soldati dell'IDF.  L'inchiesta è stata condotta sulla base di interviste a 16 militari e ufficiali israeliani e 3 palestinesi.

"I soldati mi hanno mandato come un cane in un appartamento minato"

Tra loro Mohammed Shubeir che lo scorso marzo, quando aveva 17 anni, è stato detenuto dagli israeliani per 10 giorni senza nessuna accusa a suo carico. Prima di essere liberato, il ragazzo è stato costretto a camminare ammanettato tra le macerie della sua città, Khan Younis, alla ricerca di esplosivi di Hamas. "I soldati mi hanno mandato come se fossi un cane in un appartamento minato", ha detto al Times lo studente di scuola superiore, raccontando che in un edificio semi diroccato ha visto sui muri una serie di fili di innesco. "Ho pensato che quelli fossero gli ultimi momenti della mia vita", ha aggiunto.

Questa "strategia" è stata adottata da non meno di 11 squadroni in cinque città a Gaza. In un caso un'unità israeliana avrebbe costretto un gruppo di sfollati a marciare di fronte a loro verso un covo di Hamas nel centro di Gaza City, secondo quanto denunciato da Jehad Siam, 31enne grafico palestinese che faceva parte di quel gruppo. "I soldati ci hanno detto di andare avanti così dall'altra parte non avrebbero sparato", ha raccontato.

L'ammissione dei militari israeliani

Ma ad ammettere l'impiego di scudi umani palestinesi sono stati anche svariati militari israeliani che hanno partecipato, o assistito, a queste operazioni presentate come una routine e avallate degli ufficiali superiori. Il general maggiore Tamir Hayman, ex capo dell'intelligence militare che viene periodicamente informato sulla condotta della guerra, ha parzialmente confermato la pratica, sostenendo che alcuni detenuti sono stati costretti, altri si sono offerti volontariamente di fare da guida nei tunnel, nella speranza di ottenere trattamenti di favore. Ma con una dichiarazione, l'Idf ha ricordato che "le direttive e le linee guida proibiscono l'uso di civili detenuti a Gaza per operazioni militari", aggiungendo che le testimonianze riportate dal Times saranno "revisionate dalle autorità competenti". Come al solito.

Alcuni dei militari che, rimasti sconvolti da questi episodi, hanno deciso di assumersi il rischio di raccontarli alla stampa sono stati messi in contatto con il NY Times da Breaking the Silence, associazione indipendente che raccoglie le testimonianze dei soldati israeliani. Due di questi hanno raccontato di essersi opposti a questa pratica, e che in risposta alle loro obiezioni ufficiali l'hanno giustificata sostenendo, senza prove, che i detenuti erano terroristi, invece che civili fermati senza accuse.

Basheer, bendato e mandato a cercare esplosivi

Tra i civili costretti a fare da scudo umano c'è Basheer Al-Dalou, farmacista di Gaza City, catturato nella sua casa lo scorso 13 novembre. Dopo essere stato rilasciato l'uomo ha raccontato che i militari l'hanno fatto spogliare, l'hanno ammanettato e bendato e, dopo averlo interrogato, gli hanno ordinato di entrare nel cortile di un edificio a cinque piani, pieno di detriti. "Dietro di me, tre soldati mi spingevano con violenza, avevano paura che ci fossero tunnel o esplosivi nascosti", ha ricordato, spiegando che uno l'ha colpito alla schiena con il calcio del fucile perché esitava ad avvicinarsi ad un grande generatore. Prima di essere trasferito ad un centro di detenzione, anche lui fu usato come scudo umano, facendolo camminare davanti ad un carro armato israeliano che avanzava verso una moschea.

Il diritto internazionale vieta l'uso di civili come scudi umani e considera illegale anche inviare combattenti catturati in luoghi dove potrebbero essere esposti al fuoco. Nel 2005 la Corte Suprema israeliana ha vietato una procedura usata dai militari israeliana a Gaza e Cisgiordania, con cui venivano costretti civili palestinesi ad avvicinarsi alle case dei militanti per convincerli ad arrendersi.

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