Gaza, ancora raid israeliani contro Jihad islamica: 13 morti e 114 feriti. Suonano sirene a Tel Aviv
Continua l'operazione dell'esercito israeliano denominata "Braeking Dawn" contro la Jihad islamica a Gaza. Da ieri sotto i raid di Israele sono morte almeno 13 persone, tra cui una bambina di 5 anni, mentre sono 114 quelle ferite, mentre interi edifici sono stati distrutti.
Nella notte da Gaza sono stati lanciati, secondo il portavoce militare israeliano Ran Cochav, almeno 160 razzi. Di questi, 30 sono caduti all'interno della Striscia, mentre 130 hanno varcato il confine: sessanta sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome ("che ha registrato una percentuale di successo del 95%") e altri 30 sono finiti in mare. Lo stesso Cochav ha fatto sapere che negli attacchi condotti a Gaza sono stati colpiti 40 obiettivi "tutti della Jihad islamica".
Intanto le sirene di allarme antimissili hanno iniziato a risuonare nella zona del Gsh Dan, l’area centrale di Israele che comprende anche Tel Aviv. Il premier israeliano, Yair Lapid, ha convocato una riunione d'urgenza per questa sera e il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha autorizzato il richiamo di 25 mila soldati della riserva. L'operazione potrebbe infatti andare per almeno una settimana.
La centrale elettrica di Gaza ha cessato le attività. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Maan, secondo cui la causa immediata è la mancanza di diesel. Ieri il ministro israeliano della difesa Benny Gantz aveva autorizzato l'ingresso a Gaza di sei camion di combustibile. Ma mentre si accingevano a passare per il valico di Kerem Shalom – che da quattro giorni era chiuso e che sarebbe stato aperto solo per loro – l'aviazione è passata all'azione uccidendo a Gaza City un capo militare della Jihad islamica. Il valico è stato subito chiuso e a quanto pare i camion sono rimasti sul versante israeliano.
La presidenza di Abu Mazen ha condannato "l'aggressione israeliana contro il popolo nella Striscia di Gaza" e ne ha chiesto "l'immediata fine". Lo riporta l'agenzia Wafa secondo cui "le forze di occupazione" israeliane sono "responsabili di questa pericolosa escalation". La presidenza di Abu Mazen ha invitato la comunità internazionale "a costringere Israele a fermare l'aggressione".