Gaza, 22 morti nella Striscia per raid di Israele. Netanyahu: “Fermatevi o colpiremo ancora”
La situazione tra Israele e la Striscia resta molto tesa. Sono ripresi nella notte i lanci di razzi da Gaza dopo gli oltre 250 sparati nella giornata di ieri in seguito all'uccisione del comandante militare della Jihad Islamica a Gaza, Baha Abu al-Ata, che secondo il premier israeliano Benyamin Netanyahu "era il principale organizzatore di terrorismo a Gaza. Stava per organizzare nuovi attentati. Era una bomba in procinto di esplodere". Secondo fonti militari, Israele ha rafforzato nel centro del Paese la dislocazione delle batterie Iron Dome di difesa da missili, nella previsione che gli attacchi della Jihad islamica si intensificheranno ancora. Le sirene d'allarme anti missili hanno risuonato in tutto il sud di Israele. Proseguono inoltre i raid israeliani su Gaza: sono almeno 22 i palestinesi uccisi secondo quanto fatto sapere dal ministero della sanità della Striscia. I feriti sono circa 70.
Netanyahu alla Jihad islamica: “Fermatevi o vi colpiremo ancora” – Benjamin Netanyahu ha spiegato che Israele sta colpendo "la Jihad islamica dopo aver eliminato il suo comandante nella Striscia", con riferimento all'uccisione di Baha Abu al Ata. Il comandante jihadista, ha affermato, "era responsabile della maggior parte degli attentati terroristici partiti dalla Striscia di Gaza nell'ultimo anno e aveva in programma di effettuare altri attacchi nei prossimi giorni". Il premier israeliano ha aggiunto che "sarebbe meglio che la Jihad islamica lo capisca adesso e credo ciò stia avvenendo. Stanno capendo che continueremo a colpirli senza pietà. Siamo determinati a combattere e a proteggerci. Se pensano che i razzi o i missili ci avrebbero indebolito, hanno torto. Hanno una sola scelta: fermare questi attacchi o subire sempre più colpi". Del tutto simile il tono del ministro della Difesa, Naftali Bennett: "Questa mattina abbiamo mandato un chiaro messaggio a tutti i nostri nemici, dovunque si trovino, chiunque pianifichi di colpirci di giorno, non può essere mai sicuro di quello che faremo la notte".