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G8, Obama e Putin in disaccordo sulla Siria

La situazione siriana è uno dei temi sul tavolo del G8 in corso in Irlanda del Nord ma il punto di vista del presidente americano non coincide con quello del leader russo, sostenitore del dittatore Assad. L’interesse condiviso è però quello di fermare la violenza.
A cura di Susanna Picone
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Da due anni è in corso in Siria una sanguinosa guerra di cui si parla in questi giorni in Irlanda del Nord, nel corso del G8 con i grandi della terra. Va trovata una soluzione al conflitto e l’interesse condiviso da tutti è quello, infatti, di fermare la violenza. Ma a tal proposito le opinioni dell’America e della Russia non sembrano coincidere. In due ore di confronto serrato i presidenti Barack Obama e Vladimir Putin non hanno trovato grandi accordi: Mosca sembra decisa a continuare ad appoggiare il regime del dittatore Assad (che intanto ha lanciato nuove minacce) mentre l’America ha annunciato un maggior impegno a fianco dell’esercito ribelle. “L’opinione sulla Siria non coincide con quella di Obama”, così Putin al termine del bilaterale con il presidente Usa.

Soluzione politica in Siria – Anche Obama ha confermato le divisioni tra i due Paesi, parlando di una “differente prospettiva sulla Siria”, ma ha affermato che l’interesse condiviso è appunto quello di fermare la violenza, fare in modo che nel Paese non vengano usate armi chimiche e si giunga a una soluzione politica. Putin ha detto ancora che Russia e Stati Uniti non abbandonano il progetto di una conferenza di pace sulla Siria. I due leader hanno parlato anche dell'Iran all’indomani del risultato delle elezioni che hanno visto trionfare Hassan Rohani. Entrambi si sono detti pronti a lavorare con il nuovo presidente sulla spinosa questione nucleare.

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