video suggerito
video suggerito

Furti alla Casa Bianca. Gli ospiti rubano di tutto pur di aver un ricordo di Obama

Ormai i furti nella residenza dell’uomo più potente del mondo sono all’ordine del giorno. Gli ospiti (dai giornalisti ai congressisti) puntano anche all’oggettino più minuscolo pur di aver un souvenir di Casa Obama.
A cura di Biagio Chiariello
1 CONDIVISIONI
The White House - Washington DC, United States
The White House – Washington DC, United States

Dal segnaposto al cucchiaino passando per l’asciugamano. Tutti ovviamente con il sigillo della Casa Bianca. Un buon motivo per chi passa per la residenza dell’uomo più potente del mondo di cimentarsi nel furtarello. Sono in parecchio, a quanto scrive il Washington Post, a non resistere alla tentazione di portarsi a casa un souvenir, diciamo personale, una volta avuto l'onore di essere stati invitati a casa di Mr Obama. Tanto che, scrive il quotidiano della Capitale americana, all'ultima cena di stato, in onore del premier giapponese Shinzo Abe, prima del dolce, i camerieri hanno pensato bene di portare via tutti i segnaposto, a forma di aquila, a rievocare lo stemma degli Stati Uniti, per evitare altri spiacevoli incidenti. Ma va detto che i furti sospetti non si limitano alla Casa Bianca: a bordo dell'Air Force One è di regola che scompaiono più o meno misteriosamente bicchieri, posate e anche le federe dei cuscinetti da viaggio.

Ma chi sono i responsabili? Giornalisti, collaboratori e persino congressisti. Ruberie che però vengono così interpretate: un motivo per poter ricordare per sempre il viaggio sul famoso aereo presidenziale. Il Washington Post in realtà scrive pure che questi furti sono ormai considerati naturali dallo staff presidenziale, quasi che con essi si motiva ulteriormente l’importanza del marchio della Casa Bianca. "E' stato un problema sin da quando è stata inaugurata la Casa Bianca, e John Adams ha iniziato a ricevere" spiega William Bushong, capo degli storici della White House Historical Association. "La principale tentazione è quella di avere qualcosa che sia un ricordo, che riconnetti con l'esperienza avuta durante quell'eccezionale visita, una tentazione irresistibile".

E così si è passati dai furti di tessuto alla tappezzeria e persino mobili di Abramo Lincoln alle decine e decine di tovaglioli ‘smarriti’ durante i thé organizzati che la first lady Eleanor Roosvelt amava organizzare per centinaia di ospiti. "Il monogramma costava quanto il tovagliolo – scriveva Henrietta Nesbitt, governante alla Casa Bianca tra il 1933 e il 1945, nel suo libro di memorie  – odio pensare a quanto sia costato il tessuto per rifare i tovaglioli che gli ospiti della Casa Bianca si portavano via. Si portavano via anche gli asciugamani, sempre per il monogramma, così quando li dovevo sostituire sceglievo quelli più scadenti e senza monogramma".

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views