Fukushima, un milione di tonnellate di acqua contaminata sarà rilasciato in mare
Il Giappone è pronto a riversare in mare più di un milione di tonnellate di acqua contaminata proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima, la struttura danneggiata dallo spaventoso terremoto del settembre di nove anni fa. Il governo giapponese sta discutendo della questione da più di tre anni ma ora la decisione è prossima poiché lo spazio per immagazzinare l'acqua contaminata si sta esaurendo. Vista l’urgenza della decisione, un comitato governativo ha spiegato che lo sversamento dell'acqua in mare è una opzione realistica a breve termine.
Secondo il piano, a partire dal 2022 nell’oceano dovrebbero finire circa 1,23 milioni di tonnellate di acque contaminate attualmente stoccate in circa mille cisterne. Si tratta di acque già trattate e da cui sono state rimosse le principali sostanze radioattive ma saranno ulteriormente diluite fino a 600 volte con acque non contaminate. Proprio la mancanza di altri spazi per stoccare le acque trattate avrebbe spinto il governo giapponese a forzare sul piano di sversamento in mare nonostante le forti opposizioni interne. Contro questa ipotesi infatti da tempo si oppongono gli attivisti ambientali ma anche i pescatori e gli agricoltori che temono un rifiuto dei loro prodotti una volta che sarà avviano il piano di sversamento.
In effetti anche se la maggior parte degli elementi radioattivi sono stati rimossi con un ampio processo di filtrazione, nell’acqua ne rimangono alcuni che non possono essere rimossi con la tecnologia esistente. L'operatore dell'impianto TEPCO sta costruendo altri serbatoi per stoccare il liquido contaminato ma tutti saranno pieni entro la metà del 2022.
Il governo giapponese inoltre intende smantellare completamente la centrale di Fukushima ormai chiusa da tempo ma proprio la presenza delle cisterne ne impedirebbe la demolizione. Per sostenere il suo piano ha ricordato che la stessa Agenzia internazionale dell'energia atomica sostiene che l'acqua adeguatamente filtrata potrebbe essere diluita con acqua di mare e quindi rilasciata in modo sicuro nell'oceano