Fukushima, per la prima volta dopo il disastro nucleare, tecnici entrano nel reattore 1
Tecnici della TEPCO, l'impresa giapponese proprietaria della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dopo il terremoto e lo tsunami dello scorso 11 marzo, sono entrati per la prima volta dal disastro nell'edificio nel reattore 1. La Tokyo Electric Power (TEPCO) ha spiegato che installeranno un dispositivo di purificazione dell'aria che assorbirà le particelle radioattive, problema che finora aver reso proibitivi gli sforzi per raffreddare il reattore.
Prima di poter mettere in funzione nuovi sistemi di raffreddamento i livelli di radioattività devono infatti essere ridotti e secondo il gestore elettrico grazie alle apparecchiature di ventilazione, ci sarà un abbassamento significativo del livello di radioattività all'interno dell'edificio nell'arco dei prossimi tre giorni. Vestiti con maschere, tute protettive speciali e bombole di ossigeno, dodici tecnici hanno il compito di collegare un sistema di ventilazione, installato nell'adiacente unità di turbine, mediante otto tubi. L'ingresso è avvenuto tramite una tenda speciale costruita all'entrata per prevenire possibili perdite radioattive.
I tecnici si alterneranno in gruppi di tre persone e potranno restare all'interno dell'edificio per massimo 10 minuti per evitare di assorbire una quantità di radiazioni che potrebbe diventare pericolosa o addirittura letale. Un portavoce della Tepco ha affermato che i primi due operai sono stati esposti a radiazioni di circa due millisievert. La Tepco ha già annunciato che ci vorranno almeno tre mesi per iniziare a ridurre la radioattività e almeno nove mesi per raffreddare i reattori, ma, come ha insegnato il disastro di Chernobyl, le conseguenze dell'incidente nucleare sulla salute, non lascia prevedere niente di ottimistico.
In Ucraina, infatti, nonostante siano passati 25 anni dal disastro, ancora vengono rilevati alti livelli di radiazioni negli alimenti ed è impossibile sapere il numero dei morti che ha provocato, visto che le radiazioni intaccano gli organi interni causando malattie che difficilmente possono essere ricondotte con certezza alla contaminazione nucleare. E se, come affermano molti esperti l‘incidente di Fukushima è più grave rispetto a quello di Chernobyl, per il popolo giapponese l'incubo nucleare potrebbe durare molti anni e provocare moltissime vittime.