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Attentato a Donald Trump in Pennsylvania

Friedman: “Trump più forte in vista delle elezioni USA dopo l’attentato. Non è il momento di far fuori Biden”

L’intervista del giornalista americano Alan Friedman a Fanpage.it: “Donald Trump avrà di certo più consenso dopo l’attentato in Pennsylvania. SI presenta come il grande martire e il grande leader. Ma ci sono altri 4 mesi prima del voto di novembre e tante cose possono ancora accadere. I dem dovrebbero rendersi conto che non è il momento per far fuori Biden”.
Intervista a Alan Friedman
Giornalista.
A cura di Ida Artiaco
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"Donald Trump avrà di certo più consenso dopo l'attentato in Pennsylvania. È l'eroe ferito, il grande martire e leader che si appellerà all'unità nazionale sotto la sua futura presidenza. Tuttavia, rimarrà sempre Trump. Ricordo che nessun politico nella storia del mio Paese ha mai aizzato la violenza come l'ex tycoon quando il 6 gennaio ha fatto un tentativo di golpe in America".

Così Alan Friedman, giornalista statunitense esperto di economia, ha spiegato a Fanpage.it quanto l'attentato contro Donald Trump durante un comizio a Butler in Pennsylvania sabato scorso possa influenzare le future elezioni presidenziali in USA, in programma il prossimo 5 novembre, ma anche perché ciò potrebbe giovare pure a Joe Biden, alle prese con la sempre più crescente sfiducia da parte di esponenti del proprio partito in vista di un secondo mandato.

Dott. Friedman, come cambierà la campagna per le prossime presidenziali dopo l'attentato a Trump?

"L'attentato di sabato dovrebbe rafforzare Trump perché quando uno si presenta come l'eroe ferito tende ad acquisire più consenso elettorale. Quindi semmai Trump ora è più forte. Trump cercherà alla Convention repubblicana di Milwaukee, in Wisconsin, in questi giorni, di presentarsi come grande martire e grande leader e potrebbe usare il linguaggio dell'unità nazionale – intesa come unità sotto la sua presidenza futura – e questo potrebbe anche essere efficace nel dare ancora più slancio alla sua campagna. Ma si deve dire che Trump rimane Trump, per cui se anche per due o tre giorni si presenta in maniera diversa alla fine è sempre lo stesso, un criminale condannato, delinquente e colpevole di frode fiscale, bancario e stupro e tante altre cose".

In che senso?

"Trump sfrutterà sicuramente questo attentato a suo favore, è quasi scontato che questa aurea di vittima e martire lo farà avanzare. Io credo – e lo ripeto – che quanto successo sicuramente rafforzerà Trump contro Biden semplicemente perché la politica funziona così. Ricordo che nel 1981 quando Ronald Reagan fu vittima di un attentato per mano di un altro matto i suoi numeri nei sondaggi schizzarono su subito ma durò solo per due o tre mesi. Quindi è possibile anche che Trump guadagni nel breve un grande consenso ma poi ricordo che ci sono altri 4 mesi prima del voto di novembre e tante cose possono ancora accadere".

Cosa ci dice di Joe Biden? 

"Biden dal canto suo cerca ora di presentarsi come presidente di tutti e chiede a tutti di abbassare i toni. L'attentato a Trump probabilmente lo aiuta a sopravvivere come candidato perché anche Barack Obama, Nancy Pelosi, George Clooney e altri che hanno chiesto un suo passo indietro a questo punto dovrebbero rendersi conto che non è il momento per far fuori Biden, in un momento di crisi nazionale".

La violenza resta comunque un problema in America…

"Ci sono 400 milioni di armi per 330 milioni di persone, sparatorie di massa nelle scuole e centri commerciali quasi tutti i giorni. È una cultura delle armi che gli europei non riescono a capire ma che fa parte dell'ethos americano. La violenza è considerata da circa un terzo dei repubblicani come giustificabile, lecita. Questa normalizzazione della violenza nella politica mi fa molta paura perché temo che ci saranno molti altri atti del genere in questa campagna presidenziale, non parlo di altri attentati, ma proprio di violenza. Ricordo che nessun politico nella storia del mio Paese ha mai aizzato la violenza come Donald Trump quando il 6 gennaio ha fatto un tentativo di golpe in America".

Si è parlato di falle nella sicurezza a proposito dell'attentato. Che idea si è fatto?

"Bisogna attendere l'indagine ma per quello che vedo c'è stata una mancanza di coordinamento adeguato tra secret service e le autorità della polizia locale. Il punto in cui era posizionato il cecchino non è responsabilità dei primi quanto dei secondi, perché all'interno del loro perimetro di responsabilità. Credo si tratti di incompetenza più che di complotto".

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