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Fratelli Menendez, possibile svolta nel caso: procuratori stanno esaminando nuove prove sulle molestie

Il caso di Erik e Lyle Menendez, i fratelli condannati all’ergastolo per aver ucciso i genitori nella loro villa di Beverly Hills, in California, nel 1989, potrebbe essere riesaminato. Alcuni media statunitensi riportano infatti che i procuratori di Los Angeles stanno lavorando su nuove prove. Prevista un’udienza per il prossimo 29 novembre.
A cura di Eleonora Panseri
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Il caso di Erik e Lyle Menendez, i fratelli condannati all'ergastolo per aver ucciso i genitori nella loro villa di Beverly Hills, in California, nel 1989, potrebbe essere riesaminato. Alcuni media statunitensi riportano infatti che i procuratori di Los Angeles stanno lavorando su nuove prove.

George Gascón, procuratore distrettuale della contea californiana, ha dichiarato in una conferenza stampa che gli avvocati di Erik Menendez, oggi 53enne, e di suo fratello Lyle, 56, sulla base di questi nuovi elementi, hanno chiesto al tribunale di annullare la loro condanna. Un’udienza è prevista per il prossimo 29 novembre.

Il caso ha attirato una rinnovata attenzione dopo l'uscita su Netflix della serie ‘Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story’, disponibile sulla piattaforma dal 19 settembre e incentrata sulla vicenda e sul processo che ha visto protagonisti i due fratelli.

Le nuove prove sui presunti abusi sessuali nel caso Menendez

Secondo Gascón non ci sono dubbi che i fratelli abbiano commesso gli omicidi, ma ha spiegato che il suo ufficio esaminerà le nuove prove e deciderà se giustificano una nuova sentenza. “Non abbiamo ancora deciso. Stiamo esaminando le informazioni“, ha detto.

I nuovi elementi presentati in una petizione includono una lettera di Erik Menendez che, secondo i suoi legali, confermerebbe le accuse di abusi sessuali subiti da parte del padre. Ieri, giovedì 3 ottobre, Gascón ha dichiarato che il suo ufficio è a conoscenza anche delle accuse mosse da un ex membro della band Menudo, Roy Rosselló, il quale sostiene che Jose lo avrebbe drogato e violentato.

Tali affermazioni sarebbero estremamente rilevanti. Perché, nel caso in cui le accuse fossero fondate, il giudice del secondo processo ai fratelli potrebbe aver commesso un grosso errore non ammettendo prove secondo cui José avrebbe molestato i suoi figli.

Il procuratore ha detto anche che l’argomento delle violenze sarebbe stato trattato con più sensibilità se il caso si fosse verificato oggi. “Valuteremo tutto”, ha aggiunto. Cliff Gardner, uno dei legali dei fratelli, dicendosi soddisfatto della decisione del procuratore distrettuale.

“Data la comprensione molto diversa di oggi di come gli abusi sessuali e fisici hanno un impatto sui bambini, sia maschi che femmine, e le nuove, notevoli prove, pensiamo che una nuova condanna sia il risultato appropriato”, ha affermato Gardner. “I fratelli hanno scontato più di 30 anni di prigione. È sufficiente”.

La condanna all'ergastolo per l'omicidio dei genitori

I fratelli sono stati condannati nel 1993 al carcere a vita senza condizionale per aver ucciso a colpi di fucile i loro genitori, Jose e Kitty Menendez, quattro anni prima. Lyle, all’epoca 21emme, ed Erik, 18, avevano ammesso i delitti, sostenendo di temere che fossero loro a volerli uccidere per impedire che rivelassero le molestie sessuali inflitte dal padre sul figlio più piccolo.

I procuratori sostennero che non c’erano prove di alcuna molestia e che i figli erano interessati soltanto a mettere le mani sul patrimonio multimilionario di famiglia. I giurati avevano tuttavia respinto la condanna a morte in favore dell’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata.

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