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Fratelli Menendez, emergono nuove prove: cosa può succedere ora a Lyle e Erik

Il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascón, ha spiegato di essere venuto in possesso di nuovi documenti che potrebbero diventare prove fondamentali per arrivare a una revisione del processo nei confronti di Erik e Lyle Menendez, che nel 1989 massacrarono i propri genitori a Beverly Hills. Per loro c’è la possibilità di essere ammessi alla libertà vigilata, ma la decisione finale spetterà al giudice e poi sarà sottoposta a una commissione specializzata.
A cura di Biagio Chiariello
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Il caso dei fratelli Menendez potrebbe presto tornare in tribunale. Dopo la serie tv di Netflix, Monsters, molte persone si sono interessate alla sorte di Lyle e Erik, che nel 1989 uccisero entrambi i genitori e per questo furono condannati all'ergastolo senza possibilità di libertà vigilata.

Il procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, George Gascón, ieri, giovedì 24 ottobre, ha annunciato che chiederà alla corte venerdì di rivedere quella sentenza. In una conferenza stampa per annunciare la sua decisione in seguito alle crescenti richieste di guardare al caso con "uno sguardo nuovo", ha detto: "Spesso, per ragioni culturali, non crediamo alle vittime di violenza sessuale, siano esse donne o uomini". Ha provato a spiegare, ma soprattutto ha rivelato che ci sarebbero nuove prove da valutare.

In particolare, la testimonianza di Roy Rosselló, ex membro della boy band Menudo, che ha raccontato di essere stato drogato e violentato da José Menendez negli anni Ottanta, quando era un adolescente. Inoltre, sarebbe emersa una lettera scritta da Erik al cugino Andy, in cui l'allora 18enne parlava dell'orrore continuo degli abusi subiti dal padre: “Sto cercando di evitarlo. Sta ancora succedendo, ma è peggio ora”, scriveva il giovane nel 1988, pochi mesi prima del duplice omicidio avvenuto a Beverly Hills.

"Alla luce delle molestie subite dal padre", i due non avrebbero dovuto essere giudicati colpevoli di omicidio premeditato, ma di omicidio di secondo grado, che prevede una pena di 50 anni, ha spiegato il procuratore. Dal momento che i crimini (mai smentiti dai Menendez) sono stati commessi quando avevano meno di 26 anni, saranno ammissibili alla libertà vigilata, ha affermato. La decisione finale sarà comunque presa dal giudice (probabilmente il prossimo 26 novembre) e poi sottoposta a una commissione specializzata, che determinerà se i fratelli dovranno essere rilasciati.

Lyle ed Erik Menendez
Lyle ed Erik Menendez

Circa una trentina di parenti dei Menendez hanno manifestato pubblicamente il proprio sostegno per la scarcerazione dei fratelli, sostenendo che, in un'epoca più consapevole degli effetti delle violenze sessuali, soprattutto su giovani così vulnerabili, una condanna per omicidio di primo grado oggi non sarebbe stata inflitta.

Ma il fratello di Kitty Menendez, Milton Andersen, ha obiettato, sostenendo in un atto giudiziario: "Le ‘nuove prove' su cui si basa Gascón non possono giustificare legalmente l'annullamento delle condanne per omicidio di Erik e Lyle Menendez, che hanno meticolosamente pianificato e portato avanti omicidi a sangue freddo di entrambi i genitori.

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