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Francia, musica classica nelle stazioni per gestire l’ordine pubblico?

Il malinteso nasce da un articolo pubblicato da SNCF secondo cui la classica dissuaderebbe dalla lunga permanenza nelle stazioni. Poi l’articolo viene cancellato e l’azienda spiega: abbiamo scelto la classica solo perché molto gradita ai viaggiatori.
A cura di Andrea Parrella
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In alcune stazioni ferroviarie francesi sarà trasmessa, in filodiffusione, musica classica. Notizia che di per sé non merita grossa risonanza, non fosse per la motivazione iniziale addotta da SNCF, l'azienda che gestisce il sistema ferroviario francese, per giustificare questa scelta. nell'ambito dell'operazione "Scegliete l'ambiente musicale della vostra stazione", lanciata il 13 maggio sul sito internet dell'azienda si poteva leggere un articolo postato secondo cui la musica classica avesse anche il potere di riuscire a dissuadere alcune categorie di persone a restare per troppo tempo nella stessa stazione. Si trattava di un articolo pubblicato dal giornale online "StreetPass", che affermava, secondo un'inchiesta, come SNCF avesse testato la musica classica in alcune stazioni  "per ristabilire l'ordine" e dissuadere "alcuni tipi di persone che utilizzano la stazione come luogo di ritrovo". Sul sito la parola utilizzata è "squat", che in qualche modo farebbe riferimento ad un utilizzo del luogo come ritrovo (il termine squat fa riferimento all'occupazione abusiva di edifici) non semplice area di passaggio per spostarsi con mezzi pubblici.

Il giorno dopo questa pubblicazione, l'articolo era sparito e compariva un testo a spiegare la cancellazione: "Per evitare confusione inutile che paragoni una bella operazione con una polemica che non ha senso d'esistere". La società spiega che la musica classica non vuole dissuadere alcunché, le sperimentazioni precedenti hanno indicato che la classica è molto apprezzata dai viaggiatori. E molto lontana dalla musica elettronica o dal rap e R'n'B, generi suffragati dai giovani. Si risolve così, dunque, una questione che rischiava di creare una bolla di polemiche difficile da smaltire. Qualunque sia il presupposto della musica classica in filodiffusione nelle stazioni francesi, non può di certo essere paragonata a quell'esperimento inglese, "i mosquito", lanciati nel 2005: uno strumento preventivo che garantiva di emettere suoni insopportabili per le orecchie degli adolescenti, ma inudibili per quelle del resto della popolazione. Fortunatamente, fu dichiarato subito illegale.

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