Francia, morto a 40 anni Simon Fieschi, sopravvissuto all’attentato alla redazione di Charlie Hebdo
Simon Fieschi, ex webmaster del settimanale satirico francese Charlie Hebdo che era rimasto gravemente ferito nell'attentato del 2015 alla sede del giornale a Parigi, è stato trovato senza vita il 17 ottobre scorso. A renderlo noto la sua legale e la procura di Parigi, che ha aperto un'inchiesta.
Secondo una fonte vicina al dossier, il corpo dell'uomo, 40 anni, è stato trovato in una camera d'albergo nella capitale francese. La Procura sottolinea che "nessuna ipotesi" viene privilegiata dal momento che l'autopsia non ha ancora permesso di determinare le cause del decesso. "Contrariamente a quanto annunciato da alcuni media, a questo punto delle indagini non vi è alcun elemento che indichi un gesto volontario: le cause della morte sono ancora sconosciute", ha precisato la sua avvocata Nathalie Senyk.
Fieschi fu il primo a essere colpito da un colpo di kalashnikov dei fratelli Kouachi che il 7 gennaio 2015 uccisero 12 persone, prima di essere a loro volta eliminati in un'operazione di polizia due giorni dopo. Il webmaster riuscì a sopravvivere, ma subì pesanti conseguenze: uscito dal coma aveva raccontato di dover vivere con dolori insopportabili. Da ormai quasi dieci anni era costretto a camminare con l'ausilio di stampelle. Il proiettile infatti lo aveva colpito alla base del collo sul lato destro uscendo all'altezza della scapola sinistra. "Nel suo tragitto, ha colpito la colonna vertebrale e l'esplosione ha compresso il midollo spinale", spiegò lo stesso Fieschi. "La lesione alla colonna vertebrale ha ridotto la mia altezza di 7 centimetri".
Inizialmente completamente paralizzato, avrebbe passato 8 mesi in ospedale e successivamente in "riabilitazione perenne". E se, prima di quel 7 gennaio 2015, poteva allacciarsi le scarpe come tutti gli altri, poi ha "perso l'opposizione del pollice, il che mi impedisce di pizzicare pollice e indice e rende molto difficile la presa. Sembra stupido, ma non posso più mostrare il dito medio, a volte mi prude", aveva aggiunto, in pieno spirito Charlie Hebdo.