Francia: approvato il divieto: “Da settembre stop ai cellulari a scuola”
In Francia non sarà più possibile usare il cellulare nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e nelle scuole superiori fino ai 15 anni di età degli studenti. Il Parlamento francese ha infatti approvato la legge che proibisce l'utilizzo nelle scuole di “dispositivi portatili collegati a internet”. Il provvedimento, fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron durante la campagna elettorale del 2017, coinvolgerà ogni genere di apparecchiatura capace di collegarsi alla rete: dai telefonini ai tablet, passando per gli smartwatches. Sono però previste eccezioni "per scopi pedagogici", che verranno lasciate alle valutazioni dei singoli istituti nei rispettivi regolamenti interni. I singoli istituti potranno creare una sorta di “deposito” di telefonini all’ingresso della scuola o autorizzare gli studenti a tenerli, chiaramente spenti, nello zaino.
Il governo metterà a punto nelle prossime settimane un manuale per studenti e professori per spiegare meglio i contenuti della legge. Il Codice dell'istruzione vietava già per legge, dal 2010, l'uso di telefoni cellulari "durante ogni attività di insegnamento e nei luoghi previsti dal regolamento interno". Ma secondo il ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer questo divieto mancava di un solco giuridico solido. E di fatto molte scuole non avevano mai approvato i regolamenti propri interni che dovevano disciplinare lo stop e in diversi casi il divieto veniva aggirato. Ora l’uso sarà consenti solo ai docenti a meno di indicazioni differenti. La nuova legge è stata approvata con il voto favorevole dei parlamentari di “La République En Marche”, il partito del presidente, oltre che di quelli di MoDem e UDI-Agir-Indépendants. Astenute le opposizioni di destra e sinistra che hanno definito la nuova legge "un'operazione di comunicazione" e una "legge di facciata" che "non cambierà nulla”.