Francia, allo studio “misure coercitive” per i positivi che violano l’isolamento
Rileva, traccia, isola. In tutto il mondo sono queste le tre parole chiave nella lotta al coronavirus: individuare quanti più positivi al Covid-19 possibile, tracciare i loro contatti e isolare i "nuovi" contagiati onde evitare che a loro volta diffondano il virus. In Francia però non tutto sta funzionando come dovrebbe e l'anello debole della catena sembra essere proprio quello dell'isolamento. Ad ammetterlo, all'inizio di novembre, è stato il ministro della salute Olivier Véran riferendo di focolai nelle aziende causati "da alcune persone che pur sapendo di essere positive, ma asintomatiche, hanno violato l'isolamento domiciliare e sono tornate a lavorare". Anche i consulenti scientifici del governo il 3 settembre, prima ancora che la seconda ondata si abbattesse sulla Francia con tutta la sua violenza, denunciavano difficoltà nel monitorare i casi isolati che di fatto erano liberi di uscire di casa e incontrare altre persone.
Sembrerà incredibile, ma in Francia il rispetto dell'isolamento domiciliare è di fatto a carattere "volontario". Nessuna sanzione è stata prevista per i positivi che escono di casa e fino a pochi mesi fa ci si interrogava sull'opportunità di introdurre per costoro un incentivo economico. Ora, però, il governo sembra orientato a prevedere delle misure coercitive più severe seguendo l'esempio di Italia, Spagna, Regno Unito e Grecia, dove sono state previste delle salatissime multe per i positivi al Covid-19 violano l'isolamento: in Spagna, ad esempio, chi viola la quarantena e partecipa a grandi eventi rischia fino a 600mila euro di multa, mentre Atene ha previsto fino a 5 anni di carcere per chi viola l'isolamento e 10 anni se almeno una persona viene infettata, arrivando a 15 anni in caso di morte.
In Francia, invece, non ci sono sanzioni. Con 46.698 e 427 morti nelle ultime 24 ore l'epidemia nel paese sta rallentando, ma la possibilità di una terza ondata appare concreta e il Ministero della Salute intende questa volta affrontare il problema dell'isolamento dei positivi asintomatici con maggior rigore: i controlli domiciliari saranno intensificati e si sta pensando a delle multe specifiche per quanti usciranno dalle loro case. Si tratta, comunque, di misure che non sembrano entusiasmare nessuno: il governo è infatti convinto di dover fare affidamento sulla responsabilità individuale dei cittadini e non sulla minaccia di multe salatissime o persino del carcere.
.