Forza la porta di casa della ex fidanzata: il padre gli spara e lo uccide. Il video choc
Un agghiacciante video girato da una videocamera di sicurezza collocata nel campanello di una abitazione negli USA mostra il momento in cui un proprietario dello stabile spara e uccide l'ex fidanzato di sua figlia mentre cercava di entrare nella casa della famiglia.
La sparatoria mortale è avvenuta a Sydney, nello Stato dell'Ohio, il 31 luglio, provocando la morte del 22enne James Rayl.
Il video, appena rilasciato, ottenuto dalla stazione locale WHIO-TV 7, mostra il ragazzo che cerca di aprire la porta dopo che dall'interno gli hanno detto più volte di andarsene.
Rayl sembra quindi provare ad abbattere la porta d'ingresso di legno a spallate. Ad un certo punto, si sente un uomo – che si rivelerà essere il padre della sua ex ragazza, Mitch Duckro – avvertire Rayl che è armato.
Alla fine la porta viene forzata, qualche istante prima che tre colpi di arma da fuoco risuonano, facendo scappare Rayl. Il 22enne scende i gradini del portico e cammina per un breve tratto prima di crollare nel mezzo di un sentiero.
Il ragazzo è stato dichiarato morto sul posto dai primi soccorritori. Un'autopsia ha poi stabilito che Rayl ha riportato due ferite da arma da fuoco alle spalle e una ferita mortale alla schiena, secondo un comunicato stampa congiunto del procuratore della contea e dello sceriffo locale, citato da Sidney Daily News.
In una registrazione audio rilasciata dal 911 (il numero per le emergenze negli USA), ottenuta da WHIO-TV 7, una donna che ha descritto l'intruso come il suo ex fidanzato, chiede aiuto al padre: "Papà, sta cercando di uccidermi?".
Dopo che Duckro ha sparato a Rayl, si sente sua figlia esclamare: "Papà, non avresti potuto fare niente. Mi hai salvato la vita".
All'inizio di questo mese, un gran giurì della contea di Shelby ha votato contro l'incriminazione di Duckro con l'accusa relativa all'omicidio di Rayl, citando la legge statale "Stand Your Ground", una norma che consente ad una persona armata, di uccidere un presunto aggressore solo in base alla mera percezione di pericolo per la sua incolumità.
La famiglia di Rayl ha reagito con indignazione alla notizia e aperto una pagina Facebook chiedendo giustizia.