Focolaio Maiorca, i contagi tra gli studenti salgono a 1.167: in 4.796 in quarantena, 12 ricoverati
Sono numeri impressionanti quelli che arrivano dalla Spagna, dove continuano ad aumentare i casi di contagio Covid collegati al mega focolaio di Maiorca, dove dal 12 al 20 giugno scorso si sono radunati migliaia di studenti provenienti da otto regioni spagnole per festeggiare la fine dell'anno scolastico. Al momento, come riporta il quotidiano El Mundo, i casi sono saliti a 1.167 e 4.796 sono le persone attualmente in quarantena. Intanto sull'Isola è cresciuto da 9 a 12 il numero dei ragazzi che sono stati ricoverati per precauzione all'ospedale universitario di Son Espases con febbre alta. "Questi sono dati importanti che sono un campanello d'allarme, dobbiamo capire che i gruppi che non sono immunizzati come i giovani sono a maggior rischio", ha spiegato ai media l'epidemiologo Fernando Simón.
La Comunità di Madrid la più colpita dal contagio
Tuttavia, nonostante l'alto numero di casi, il direttore del Centro di coordinamento e allerte sanitarie ha evitato allarmismi facendo riferimento alla probabile evoluzione delle persone colpite e all'impatto sulla pressione ospedaliera. "Può darsi che alcuni si ammalino e manifestino sintomi più gravi, ma sono tutti molto giovani e non sembra che ci sarà un impatto sul nostro sistema ospedaliero. Quanto ai loro genitori, la maggior parte sono sulla cinquantina, molti avranno già avuto la prima dose di vaccino". Per quanto riguarda le varie comunità, la più colpita dal contagio resta quella di Madrid con 526 casi; segue la Galizia (102), Paesi Baschi (172), la Comunità Valenciana (104), la Catalogna (132) e l Murcia (54 anni). Il 26% dei test su giovani rientrati sulla penisola che hanno avuto una relazione diretta o indiretta con il focolaio di Maiorca è risultato positivo.
Individuate due varianti del Covid tra i casi di Maiorca
Sempre secondo quanto riporta El Mundo, sono state individuate due varianti collegate al focolaio di Maiorca: si tratta della Alpha (ex inglese) e della variante Delta (ex indiana), a più alta trasmissibilità. "Siamo partiti male, stiamo ripetendo l'errore dell'anno scorso", ha detto Joan Caylà, portavoce della Società spagnola di epidemiologia e presidente della Fondazione Barcelona Tuberculosis Research Unit, aggiungendo: "A fine giugno 2020, l'incidenza era inferiore a 10. Circa 10 volte meno di adesso. C'è una euforia ingiustificata legata non solo al successo della vaccinazione ma anche all'idea di non dover più indossare la mascherina all'aperto e questo non va bene".
Bassetti: "Il focolaio di Maiorca dimostra che si devono vaccinare i giovani"
Matteo Bassetti, professore ordinario all’Università di Genova e Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino, a Fanpage.it ha commentato quanto sta succedendo in Spagna: “La vicenda del focolaio Covid a Maiorca dimostra che i giovani devono essere vaccinati. Il vaccino è l’unico modo per affrontare il problema, non le mascherine e il distanziamento, che per un po’ hanno funzionato e meno male che ci sono stati, ma oggi abbiamo altri strumenti. È come voler combattere con la clava una guerra quando abbiamo la possibilità di usare i missili”.