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Florida, due 12enni accusati di cyberbullismo dopo il suicidio di una loro coetanea

Gabriella Green, 12 anni, si è tolta la vita il 10 gennaio scorso. “Se vuoi fallo e basta”, avrebbe detto uno dei minori accusati dalla polizia alla giovane mentre parlavano di un tentativo di suicidio.
A cura di S. P.
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La polizia di Panama City Beach, in Florida, ha accusato due studenti di dodici anni di cyberbullismo in seguito al suicidio di un’altra studentessa loro coetanea. La vittima, Gabriella “Gabbie” Green, è stata trovata priva di sensi nella sua casa il 10 gennaio scorso ed è stata poi dichiarata morta in ospedale. Secondo il medico legale, la ragazza sarebbe morta per impiccagione. Dopo il tragico episodio i familiari di Gabbie hanno avvisato la polizia che la ragazza era stata vittima di cyberbullismo e così sono state avviate le indagini. La polizia ha controllato i cellulari e i social della giovane e ciò ha portato ad ascoltare, col permesso dei loro genitori, due ragazzi che Gabriella conosceva. Si tratta di due minori, un ragazzo e una ragazza (il loro nome non è stato diffuso), e non è chiaro se i due sospettati avessero degli avvocati quando sono stati ascoltati dalla polizia.

La ragazza avrebbe detto agli agenti che avrebbe voluto creare dei problemi tra Gabbie e un ragazzo e aveva messo in giro delle voci su presunte malattie sessualmente trasmissibili che avrebbe avuto. Quando ha saputo del suicidio della giovane avrebbe poi cancellato i messaggi. Il ragazzo sospettato, invece, avrebbe ricevuto da Gabbie un messaggio in cui la giovane diceva che aveva tentato di impiccarsi. A quel punto, durante una videochiamata, lui le avrebbe detto: “Se hai intenzione di farlo, fallo e basta” e avrebbe messo fino alla conversazione. Il ragazzo ha detto di essersi pentito subito di quelle parole e di aver cercato Gabbie, ma di non aver ricevuto risposta. I genitori della vittima, che hanno accusato la scuola di non aver fatto nulla per evitare un dramma simile, hanno deciso di condividere la storia di Gabbie sui social media nella speranza di far conoscere il problema del cyberbullismo e salvare vite umane. La madre, Tanya Green, ha detto di aver ricevuto messaggi di sostegno da centinaia di persone commosse dalla storia della figlia.

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